L’inflazione e il caro energia si riflette sul costo delle bollette. Quella del gas e della luce continueranno ad aumentare raggiungendo anche il +60%. Numeri che preoccupano non solo le famiglie ma anche le piccole e medie imprese costrette a pagare cifre record e a non riuscire ad arrivare a fine mese.
È quanto denunciato dal presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli che ha spiegato che saranno 5 le strutture che chiuderanno a causa dei rincari. Queste le sue parole riportate dall’Ansa:
«Il caro bollette ha già fatto le prime vittime nella nostra regione: due strutture ricettive e tre ristoranti nell’area sud della provincia di Napoli chiuderanno a fine mese perché impossibilitati a pagare bollette che sono arrivate a rincari del 600 per cento. Ho avuto comunicazione dagli imprenditori che ottobre sarà l’ultimo mese di lavoro- aggiunge – perché già a settembre hanno bruciato sostanzialmente tutto l’utile dell’estate appena trascorsa. Per pagare le successive bollette, dicono, dovrebbero indebitarsi. Il gioco, arrivati a questo punto, non vale la candela.
La cosa preoccupante è che nelle stesse condizioni si trovano tanti piccoli e medi imprenditori alle prese con il pagamento di utenze che non sono più sostenibili. È necessario che il Governo di prossima nomina attui subito una modifica all’impianto normativo delle politiche energetiche e sganci il costo del gas da quello dell’energia elettrica e che, soprattutto, impedisca manovre speculative ai danni dei cittadini da parte delle multinazionali del settore».
Ieri, proprio contro il caro energia e il relativo aumento delle bollette, alcuni manifestanti sono scesi in strada. Hanno protestato davanti la sede di Cassa, depositi e prestiti, in via Verdi. Come gesto simbolico hanno bruciato le bollette e chiesto di fermare la speculazione su tariffe e prezzi.