E’ napoletano l’archeologo che ha scoperto uno dei sei templi solari dell’antico Egitto. Sono meno famosi delle piramidi, ma sono molto più rari. Massimiliano Nuzzolo è un 43enne ricercatore dell’Università di Varsavia, direttore del progetto Sun Temples Project. In un’intervista a IlCorrieredelMezzogiorno.it, svela i segreti di questo tempio.
“Dalle fonti – racconta – sappiamo che furono costruiti sei templi in ottant’anni. Solo due di questi sono stati rinvenuti finora: quello di Userkaf, fondatore della V dinastia, e di Nyuserra, sovrano del III Millennio a. C. Il nostro sarebbe il terzo. Nello specifico, situato ad Abu Ghurab, dieci chilometri a sud delle piramidi di Giza. Dal 2010 è attiva in zona un’importante missione diretta da Rosanna Pirelli e dal sottoscritto, rispettivamente per l’Università L’Orientale di Napoli in partenariato con l’Accademia delle Scienze di Varsavia. Dal 2020 l’accelerazione della ricerca ha permesso di ottenere le prove che un precedente tempio sia stato costruito sul sito prima di quello di Nyuserra“.
“La struttura – prosegue l’archeologo – appena scoperta era interamente costruita in mattoni e posizionata al di sotto del tempio successivo di Nyuserra. Un ingresso monumentale, di cui restano le basi di due colonne in calcare bianco di Turah, dava accesso, tramite uno stretto corridoio ad “L”, a un ampio cortile centrale, pavimentato in fango battuto. L’edificio era allineato sull’asse est-ovest (l’asse solare) e misurava almeno 60 metri per 20. Sui muri tracce di pittura blu e rossa, con rifiniture adeguate a un edificio regale. Nel quadrante occidentale abbiamo poi trovato blocchi di quarzite rossa di notevoli dimensioni conficcati nella fondazione del pavimento: hanno facce levigate, non sono quindi scarti di lavorazione del tempio successivo in pietra, piuttosto sembrano appartenere a una struttura qui costruita – forse un proto-obelisco – e poi smantellata“.
“Dal punto di vista storico-archeologico, l’enorme accumulo di ceramica, composto sia da decine di giare di birra, molte delle quali completamente intatte, sia da forme squisitamente rifinite di ceramica rossa“, continua.
Massimiliano Nuzzolo ha studiato al liceo classico De Bottis di Torre del Greco e racconta che “l’egittologia mi ha stregato fin da quando ero bambino. E ancora oggi sono decisamente convinto che lo studio del passato, con le sue favolose civiltà, possa essere utilissimo per decodificare il futuro e comprendere i grandi cambiamenti della società contemporanea“.