La causa dei diversi casi di intossicazione alimentare dei giorni scorsi non sarebbe la mandragora, ma lo stramonio. Diversi cittadini, credendo di avere acquistato degli spinaci, lo hanno mangiato e si sono sentiti male, dovendo ricorrere addirittura alle cure in ospedale.
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Lo stramonio è detto erba del Diavolo o pianta del Diavolo a causa dei sintomi che conseguono alla sua assunzione. Esso contiene un principio attivo, la daturina, che è un miscuglio di diversi alcaloidi del gruppo delle tropeine. È in grado di far sorgere eccitamento, delirio gaio o furioso, allucinazioni, vertigini e disturbi visivi. I sintomi hanno diversa intensità a seconda della sensibilità del soggetto. In piccole dosi si avvertono debolezza, mal di testa, sonnolenza. Nell’ambito di determinate religioni e culture è stato o viene ancora oggi usato all’interno di rituali sciamanici. In dosi eccessive però può causare convulsioni, coma, la paralisi della muscolatura respiratoria provocando la morte dell’individuo.
Lo stramonio cresce spontaneamente in terreni incolti, ma anche su muretti e margini delle strade. Le foglie sono generalmente di grandi dimensioni e di aspetto frastagliato. I fiori restano chiusi di giorno e si aprono durante la notte: sono bianchi con striature color porpora, hanno un odore intenso capace di attirare insetti per l’impollinazione, presentano cinque petali ampi fino a dieci centimetri. Il frutto ha l’aspetto simile ad una noce, ma ricoperta di spine, e all’interno presenta semi neri e rugosi. La fioritura avviene tra luglio e ottobre, mentre i frutti maturano tra ottobre e novembre.
Fonti
– “Stramonio” su Enciclopedia Treccani, consultato il 12/10/2022
– “Lo stramonio comune: conoscerlo per difendersi” su www.noisiamoagricoltura.com, consultato il 12/10/2022