L’influencer napoletana Rita De Crescenzo si è raccontata nel corso di un servizio andato in onda su Le Iene, parlando del suo passato e della sua popolarità che l’ha portata a diventare una delle tiktoker più in voga del momento.
L’inviato della trasmissione Nicolò De Deviitis viene accolto in casa da Rita che spiega: “Le persone la mattina si distraggono con me. Ma chi è famosa? Io sono così, voglio stare nel basso. Devo stare in comunicazione con la gente, devo chiacchierare. Io non compro mai un chilo di carne, sempre due, perché qua la sera diventiamo venti”.
Ricorda, poi, come è partita la sua fama sui social: “Io litigavo con una signora su Tik Tok e un giorno le ho detto ‘ma ce la fai a combattermi? Metti la fascia in fronte e scendi in campo. Svergognata’. Quanto durerà non mi interessa, sto vivendo una favola troppo bella. A mangiare mangio lo stesso. Non devo mangiare con Tik Tok”.
Dopo un salto al suo negozio di fiducia per scegliere i vestiti da indossare per le sue esibizioni, trascorre la serata tra feste e comunioni spiegando come avviene il pagamento: “Io ho paura, non mi permetto proprio di andare senza fattura. Metà lo pagano sulla Postepay e metà poi quando andiamo a cantare. Con fattura, iva e tutto. Guadagno circa 3mila euro a settimana”.
Tra sorrisi e divertimento, non mancano momenti di sconforto nel ricordare il suo passato, tra la relazione con un esponente di un clan camorristico e le accuse che si ripercuotono su di lei: “Non ho mai dato un brutto esempio. Ballo, canto e mi diverto. Che faccio di male? Io non ho mai lavorato per il clan Elia. Non ho più rapporti con nessuno”.
“Avevo 12 anni quando ho avuto il mio primo figlio, ero una bambina. Non sapevo neanche chi fosse questa gente. Sono rimasta incinta poi non l’ho visto più. Lui ha preso una strada, io un’altra. E’ solo invidia su di me, ma dove sta questa camorra? Sono tutte cavolate quelle che dicono. Io ho sbagliato, sono stata arrestata ma non stavo bene, facevo uso di droga e psicofarmaci. Non l’ho mai negato questo. Vi sto raccontando la verità”.
“Rita è un’imputata per un processo di associazione a delinquere finalizzata al traffico si sostanze stupefacenti con uno dei clan più potenti di Napoli che ha gestito gli affari criminali per 50 anni. E’ solo una buffona. Questa persona non è la napoletanità che ci piace, è altro. Rita non può essere un esempio” – dichiara Fabio Postiglione, giornalista napoletano de Il Corriere della Sera.