Lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, colpito da un infarto lo scorso 13 luglio, ha raccontato la sua esperienza nel corso del convegno sul Long Covid che si è tenuto a Napoli.
“Era di notte, faceva un gran caldo, ero a letto e mi sono svegliato con un dolore sordo tra lo sterno e la scapola sinistra, come un grosso crampo. Mia moglie ha subito capito e ha chiamato il 118. Sono stato ricoverato alcuni giorni al Cardarelli, mi hanno praticato un’angioplastica. Ora ho superato ma non posso fare a meno di pensare che tutto è avvenuto in pochi mesi, prima il covid a febbraio e poi quell’insulto inaspettato al cuore” – ha spiegato, come riporta Il Mattino.
Stando a quanto riferito dall’Ansa, De Giovanni ritiene che l’infarto sia collegato in qualche modo all’insorgenza del covid: “Oggi so e sento il dovere di portare il messaggio a tutti che serve una prevenzione da attuare dopo la malattia. Saremmo tutti pazzi a dire che non cambia niente dopo il covid. Questa malattia è un evento importantissimo che non deve portare paura o limitazioni ma a una nuova consapevolezza, altrimenti è la cosa peggiore che ci possa succedere. Comportarsi pensando che dopo non accada mai niente è folle”.
“Se avessi avuto idea che il covid poteva portare a conseguenza cardiache avrei sicuramente fatto visite e usato farmaci che alzassero un muro. Invece sono stato male entrambe le volte. Sento una correlazione tra gli eventi: ho avuto il covid sintomatico e poi questo evento cardiaco che non avevo mai avuto. Posso immaginare davvero che ci sia una correlazione” – ha concluso.