L’ergastolo ostativo è legge. Il primo Consiglio dei Ministri del 31 ottobre introduce ufficialmente una nuova fattispecie di reato nell’ordinamento giuridico italiano. Approvato il decreto-legge che dovrà riconvertirsi in legge ordinaria dello Stato attraverso i necessari passaggi parlamentari con l’assenso di entrambi i Rami del Parlamento.
In sostanza la norma prevede l’ergastolo a vita per alcuni reati gravi. Tra questi troviamo i reati per mafia e terrorismo. Per i condannati non è prevista alcuna forma di alleggerimento della pena, né per buona condotta e neanche in caso di collaborazione con lo Stato. Sono esclusi anche dalla liberazione condizionale, al lavoro all’esterno, ai permessi premio e alla semi-libertà.
Nell’aprile del 2021 la Corte Costituzionale aveva decretato l’incompatibilità della norma già prevista dal precedente Governo, con la Costituzione Italiana in quanto il fine ultimo del carcere è quello della rieducazione e non la punizione. Il Parlamento aveva l’obbligo di apportare delle modifiche entro e non oltre novembre del 2022. Diversamente sarebbe stata abolita. Adesso l’ultima parola spetterà alla Consulta che potrebbe esprimere parere sfavorevole e avviare il percorso di abrogazione della nuova norma. Il nuovo Governo, infatti, recependo quanto previsto dal precedente Esecutivo ha ritenuto di non apportare modifiche e anzi di approvarlo attraverso un decreto-legge riscontrando il carattere di necessità ed urgenza.