Blitz al campo rom di Giugliano, in provincia di Napoli. Tonnellate di rifiuti e bambini mai andati a scuola. Borrelli: “Permettere che queste realtà continuino ad esistere è da scellerati. Bisogna smantellare questi campi senza leggi e regole che portano degrado al territorio”.
Nel campo della zona ASI di Giugliano in Campania i Carabinieri hanno effettuato un blitz e sono state trovate tonnellate di rifiuti, anche speciali e pericolosi. Erano stoccati sul terreno, tra le abitazioni di fortuna, senza alcun filtro o copertura. Un rischio rilevante per le falde acquifere e l’ambiente circostante e una potenziale miccia d’innesco per roghi tossici.
Il totale stimato di immondizie raggiunge un cumulo di circa 10mila metri cubi; tra l’altro anche solventi, pneumatici, lastre di amianto, elettrodomestici, scarti edili e tanto altro. Saranno campionati e rimossi da personale specializzato.
Sequestrati anche centinaia di attrezzi per lo scasso, recuperati e affidati ad una ditta specializzata che provvederà alla loro distruzione.
Inoltre sono state denunciate dieci persone per inosservanza dell’istruzione elementare: si tratta di genitori di bambini che, nonostante l’obbligo imposto dalla legge, non hanno mai frequentato i banchi di scuola.
18 i veicoli sequestrati: non erano coperti da assicurazione e sono stati portati via da decine di carri attrezzi fino alle depositerie giudiziarie individuate. Molti erano intestati a persone inesistenti, altri saranno sottoposte ad ulteriori accertamenti.
“Il livello di degrado, illegalità e di abusivismo che vige in questi campi aumenta ogni giorno di più e permettere che continuino ad esistere è una scelta irresponsabile e scellerata. È pericoloso per gli stessi occupanti e per i cittadini che vivono nelle zone limitrofe dato che parliamo di bombe ecologiche. In queste aree la legge è completamente inesistente e i bambini vivono in condizioni orribili. E’ tempo di mettere fine a queste realtà per sempre.”- le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.