L’ingegnere Giuseppe Conte, ex sindaco di Casamicciola, aveva dato due mesi fa l’allarme circa una carastrofe che si sarebbe potuta verificare a causa delle piogge. Il documento è un video caricato su YouTube dal giornalista ischitano Gennaro Savio, il quale il giorno 3 ottobre 2022 ha pubblicato l’intervista a Conte, primo cittadino dal 20 giugno 1990 al 16 aprile 1991.
Conte aveva parlato proprio della frana con alluvione del 2009: da allora non era stato fatto nulla per liberare le cave affinché l’acqua potesse scorrere senza ostacoli a valle fino al mare. Savio e Conte si erano inoltrati all’interno di Cava Pozzillo, uno dei cavoni che più necessitava di interventi di manutenzione: “Speriamo che in questa cava si intervenga urgentemente con i lavori già appaltati dal Comune di Casamicciola Terme perché la situazione è critica – affermò l’ex sindaco Giuseppe Conte – Comunque spero che inizino i lavori prima delle piogge in modo da liberare l’alveo e l’acqua possa defluire liberamente a mare. Perché l’alveo è otturato dal materiale franato e questo impedisce il regolare flusso dell’acqua e creare problemi di stabilità alle pareti della cava”.
L’ingegnere aveva preso in considerazione la particolare violenza delle piogge che nell’ultimo periodo di stanno abbattendo su Ischia, a causa dei cambiamenti climatici.
“Bisogna intervenire immediatamente su tutti gli alvei onde evitare di correre il rischio che ci si possa trovare nuovamente dinanzi ad una situazione simile a quella dell’alluvione del 1910. Gli alvei vanno messi in sicurezza con la rimozione del terreno franato e della vegetazione e ripristinate le griglie. Purtroppo a tutt’oggi il Commissario alla ricostruzione non ha ancora redatto un piano per il dissesto idrogeologico”.
Una testimonianza che, oggi, suona quasi come una profezia nefasta. L’ingegner Conte non solo aveva ipotizzato un nuovo distroso evento franoso, ma poneva l’accento sui mancati interventi: nessun riferimento alla cementificazione o agli abusi edilizi, a differenza di quanti stanno sostenendo in tanti in queste ore, puntando il dito contro la cittadinanza.