Napoli, riapre l’ambulatorio dove lavorò San Giuseppe Moscati: visite mediche gratuite ai poveri

Ambulatorio


Ambulatorio Purgatorio ad Arco a Napoli. Riapre l’ambulatorio nato negli anni venti e alle cui attività collaborò anche San Giuseppe Moscati, per offrire visite specialistiche gratuite alle persone in stato di marginalità sociale

Si taglierà il nastro rosso sabato 3 dicembre alle ore 10.30 l’ambulatorio medico “Purgatorio Ad Arco” nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco (Via dei Tribunali, 39 – Napoli). Il presidio sanitario poli-specialistico della Fondazione Massimo Leone onlus, ospitato dall’Opera Pia Purgatorio ad Arco onlus, offrirà visite specialistiche completamente gratuite alle persone in stato di povertà e marginalità sociale. All’inaugurazione sarà presente il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Interverranno Giuseppe d’Acunto, Presidente Opera Pia Purgatorio ad Arco onlus, e Carlo Antonio Leone, Presidente Fondazione Massimo Leone onlus. Modererà Antonello Perillo, vicedirettore TGR RAI nazionale.

Riapre l’ambulatorio Purgatorio ad Arco

Un momento storico per l’ambulatorio, nato negli anni venti e che negli stessi luoghi ebbe S. Giuseppe Moscati come consulente dell’allora Istituto di Rigenerazione Fisica, che operava per la cura degli infermi poveri. Oggi riapre grazie all’incontro tra la Fondazione Massimo Leone onlus e Opera Pia Purgatorio ad Arco onlus, che ha concesso i locali per attivare progetti innovativi in area medica.

Durante la cerimonia sarà presentata anche un’opera inedita ritrovata nei depositi dell’Opera Pia che promuoveva una Lotteria Nazionale nata per sostenere proprio l’Istituto di Rigenerazione fisica.

La Fondazione Massimo Leone onlus, che dal 1997 si occupa di fornire assistenza medica gratuita a persone senza dimora, in grave marginalità sociale e in stato di indigenza, potrà implementare le sue attività ambulatoriali in un luogo che storicamente ha svolto questo ruolo e ha aperto le porte alle famiglie e alle persone in stato di povertà.

Presso l’ambulatorio, la cui sede operativa è in Vico Storto Purgatorio ad Arco, 15, la Fondazione offrirà diverse visite specialistiche odontoiatriche, cardiologiche, dermatologiche e consultazioni per l’area della medicina generale, dell’otorinolaringoiatria, pneumologia, ginecologia, oculistica, psichiatria con azioni di orientamento e filtro al Servizio Sanitario Nazionale.

Un ampio spazio di 200 mq, ristrutturato e allestito dall’Opera Pia, 5 sale attrezzate con apparecchiature mediche tecnologicamente avanzate, un reparto odontoiatrico completamente nuovo con doppia poltrona, creato dalla Fondazione, a servizio del maggior numero di pazienti possibili e con attese limitate, bagni per disabili e spogliatoi per il personale.

Vicino ai più poveri

L’Opera Pia Purgatorio ad Arco, antica istituzione laica fondata all’inizio del 1600, è da sempre al servizio dei più deboli – dichiara Giuseppe d’Acunto, Presidente dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco onlus. – Il nostro poliambulatorio oggi si rinnova e si arricchisce di importanti specializzazioni, come l’odontoiatria, grazie ad una nuova sinergia con la Fondazione Massimo Leone. L’Opera Pia Purgatorio ad Arco e la Fondazione Massimo Leone propongono e realizzano attività di prevenzione, cura ed assistenza socio-sanitaria gratuita a favore delle persone non abbienti senza discriminazione di razza, sesso e religione. Unitamente alle altre attività sociali e culturali promosse e organizzate ormai da molti anni direttamente, o in regime di convenzione con altre associazioni, l’Opera Pia Purgatorio ad Arco rinnova e arricchisce i propri fini statutari e, in tal modo, si è fortemente radicata tra le persone del territorio, che riconoscono in essa un luogo dove si trova accoglienza, si riceve aiuto, si vive e ci si forma, in definitiva un luogo da proteggere e da accudire”.

Le attività saranno rese possibili anche grazie al sostegno di Fondazione con il Sud, che finanzia il progetto “Opera 5” di cui l’ambulatorio rappresenta un’importante azione, e il supporto di Kineton per l’automazione e l’avanguardia.

Un lavoro di rete e sinergia ha permesso di raggiungere questo importantissimo obiettivo – spiega Carlo Antonio Leone, Presidente Fondazione Massimo Leone onlus. – +*-”.

I pazienti che saranno accolti, supportati e visitati presso l’ambulatorio medico “Purgatorio Ad Arco” arriveranno in struttura sia attraverso azioni di orientamento da parte di diverse realtà territoriali con cui la Fondazione Massimo Leone si interfaccia sia tramite richieste spontanee da parte delle singole persone che verranno accolte previo colloquio di conoscenza, volto a capire la difficoltà di accesso alle cure mediche garantite dal sistema nazionale. I pazienti saranno anche indirizzati, attraverso un’attenta analisi della domanda, ai vari altri servizi della Fondazione Massimo Leone, attivando una presa in carico sociale integrata.

LA FONDAZIONE MASSIMO LEONE ONLUS

La Fondazione Massimo Leone onlus nel corso degli ultimi 25 anni ha fornito una risposta concreta in tema di diritto alla salute, grazie al Centro di assistenza sanitaria polispecialistica ambulatoriale “Beato Luigi Palazzolo”, che si è strutturato nel tempo come un centro a bassissima soglia in cui sono stati accolti pazienti italiani e stranieri in situazione di povertà estrema. Oltre a prestazioni gratuite di medicina generale e specialistica, ha proposto nel corso degli anni un’intensa attività nel campo delle prestazioni odontoiatriche prevedendo anche interventi ricostruttivi completamente gratuiti.

Dal 1997 ad aprile 2022 il totale delle prestazioni erogate è di 13.176. Ad oggi si sono susseguiti oltre 100 odontoiatri e medici specialisti che volontariamente hanno messo a disposizione la loro professionalità.

L’opera della Fondazione è importante per sopperire a molti bisogni sanitari primari, soprattutto nei casi in cui è difficile accedere al servizio pubblico: il costo del ticket, anche minimo, per molte persone in stato di povertà estrema è un reale sbarramento alla possibilità di cura, così come la mancata residenza genera un limite all’accesso delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale e nell’assegnazione del medico di base e di conseguenza nell’espletamento di tutte le pratiche relative alla richiesta di visite ed esami diagnostici.

La Fondazione ora aggiunge un importante tassello nel cuore del centro storico di Napoli e raggiunge un traguardo rilevante che implementerà le attività di ascolto, accompagnamento e reinserimento delle persone più sfortunate, per dare risposte concrete al problema della marginalità sociale che investe il territorio.

LA STORIA DELL’AMBULATORIO MEDICO DELL’OPERA PIA

La storia dell’ambulatorio medico “Purgatorio Ad Arco” è intrecciata a quella dell’Istituto di Rigenerazione Fisica, nato il 7 luglio 1926, per opera dell’amministrazione ordinaria dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco e del commissario prefettizio di allora Giovanni Conti che ottenne anche una sovvenzione governativa di 60.000 lire per lavori di fabbrica ed arredamento dell’ambulatorio. L’Istituto aveva il compito di dare un supporto alle opere di assistenza medica già fornite dall’Opera Pia, principalmente a domicilio, e ampliare l’assistenza ospedaliera esterna, mantenendo fede agli scopi che i fondatori si erano prefissati: soccorso agli ammalati ed ai bisognosi e opere a suffragio delle anime del Purgatorio con celebrazione di Sante Messe nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

L’Istituto di Rigenerazione Fisica era suddiviso in quattro sezioni: diagnostica, terapeutica, assistenza a domicilio e ricovero in ospedale. La sezione diagnostica prevedeva due sale di osservazione degli infermi, due gabinetti di analisi chimiche e batterioscopiche e un reparto radioscopico e radiografico. La sezione terapeutica prevedeva dieci reparti, dal chirurgico all’oftalmico fino al pediatrico, mentre l’assistenza a domicilio era prevista per le sezioni della città ad esclusione dei “villaggi” e prevedeva anche l’assistenza delle gestanti a domicilio. Il ricovero in ospedale era attuato mediante un contratto con l’Ospedale Elena d’Aosta gestito dal Pio Monte della Misericordia.

All’Istituto erano addetti un direttore sanitario, quattro medici ordinari, due medici incaricati (analista e radiologo) dieci sanitari onorari e due coadiutori a titolo gratuito e vi erano tre infermieri e quattro suore, per un totale di 26 persone che costavano 35.560 lire all’anno e che effettuavano un numero elevato di interventi. Fra i medici vi era Giuseppe Moscati, ma anche alcuni dei più importanti e rinomati dottori in servizio della città, come il prof. Mario Zappacosta, Aurelio Smurra e Vittorio Cianci.


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