Minacce alla Meloni. E’ stato identificato l’autore delle minacce di morte indirizzate alla presidente del Consiglio Meloni e a sua figlia.
Queste sono state pubblicate su Twitter, l’uomo è stato identificato e denunciato. Ieri sera il profilo ufficiale del partito Fratelli d’Italia ha condiviso un collage con una serie di screen che riportavano minacce rivolte alla Meloni e anche alla figlia Ginevra. “Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia“, oppure “Ti arriva un coltello in pancia e uccido tua figlia“, sono solo alcune delle minacce dell’uomo.
La Procura della Repubblica di Siracusa ha subito ordinato alla Polizia di Stato di eseguire una perquisizione nei confronti di un uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella suddetta provincia e che ora risulta indagato per violenza privata aggravata nei confronti di Meloni.
Gli agenti della Polizia Postale di Roma avevano rilevato sull’account ufficiale Twitter della presidente del Consiglio la pubblicazione di messaggi di minacce di morte per non eliminare il reddito di cittadinanza. “Nonostante l’utente utilizzasse uno pseudonimo – fanno sapere ancora dalla Polizia di Stato – le attività tecnico investigative hanno permesso l’identificazione dell’odierno indagato“.
“Sulla base delle evidenze investigative, l’Autorità giudiziaria ha disposto la perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti dell’uomo – si legge nel comunicato delle forze dell’ordine – Gli operatori specializzati del Centro di Sicurezza Cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale e della locale Digos hanno proceduto al sequestro di apparecchiature informatiche e dell’account social utilizzato per la condotta criminosa“. L’uomo rischia fino a quattro anni di carcere.
Nel frattempo tante sono state le dimostrazioni di solidarietà, tra cui anche il ministro Salvini: “Solidarietà a Giorgia per le gravi e vergognose minacce, mi auguro ferma condanna da parte di tutte le forze politiche – ha scritto il leader della Lega – Avanti con determinazione per l’Italia e gli italiani“.