Influenza australiana. Lombardia, Emilia-Romagna e Umbria sono le regioni più colpite dall’influenza che dopo due anni di assenza grazie anche a distanziamento e mascherine obbligatori per il Covid, è tornata e anche rafforzata.
I più colpiti, come certifica anche l’Istituto superiore di sanità, sono i bambini specialmente da 0 a 2 anni. Questi perchè avendo trascorso gli ultimi due inverni a casa non hanno incontrato mai questi virus. E ora sono molto esposti al contagio. La vaccinazione è molto utile e va raccomandata agli anziani e ai fragili. Si può fare tranquillamente assieme alla quarta dose anti Sars-CoV-2.
La sintomatologia dura circa 5 giorni con febbre molto alta, insieme a dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore, inappetenza. Secondo la rete di sorveglianza Influnet, nella settimana dal 21 al 28 novembre, l’ultima con dati aggiornati, si è passati da 9,5 casi per mille abitanti a 12,9 colpiti da virus simil influenzali e dall’inizio della stagione oltre 2,5 milioni hanno contratto l’infezione.
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha detto a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’: “Nel periodo natalizio quando si arriverà a 150mila casi giornalieri, per un totale stagionale di 10 milioni di casi a Capodanno“. Il professore all’Università Statale di Milano ha continuato dicendo: “Studiare l’influenza è la mia passione e posso dire che l’Australiana, che è già arrivata, renderà la stagione molto tosta. Farà dei morti, come sempre e il range delle persone che vengono a mancare per l’influenza vanno dai 5mila ai 20mila”.
Sarà impossibile distinguere l’una dall’altro per quanto riguarda i sintomi. Per questo si andranno a sovrapporre i picchi pandemici (influenza australiana e Covid) che porterà a un’ondata invernale molto lunga.