Il Sole 24 ore, anche quest’anno, ha stilato la classifica Qualità della Vita 2022, elencando le città italiane dove si vive meglio rispetto ad altre: Napoli, rispetto alla graduatoria dell’anno precedente, perde ben 8 posizioni scendendo al 98esimo posto.
L’indagine prende in esame 90 indicatori, suddivisi in sei macro-categorie tematiche: Ricchezza e Consumi, Affari e Lavoro, Ambiente e Servizi, Demografia e Società, Giustizia e Sicurezza, Cultura e Tempo libero. Per ciascun indicatore, mille punti vengono dati alla provincia con il valore migliore e zero a quella con il peggiore mentre per le altre province si distribuisce in funzione della distanza rispetto agli estremi. Infine, tramite la media aritmetica semplice delle sei graduatorie di settore, si costruisce la classifica finale.
Al primo posto c’è Bologna seguita da Bolzano e Firenze. A chiudere la classifica, alla 107esima posizione, c’è Crotone, preceduta da Isernia e Caltanissetta. Tra le ultime posizioni spicca anche Napoli, 98esimo posto, seguita subito dopo da Caserta, entrambe nella top ten delle province dove si vive peggio.
Nel dettaglio, la città partenopea è al 92esimo posto della macro-categoria Ricchezza e Consumi ma con un balzo di 4 posizioni rispetto allo scorso anno. Migliora (con 34 posizioni guadagnate) l’ambito Affari e Lavoro: la città è al primo posto per imprese che fanno e-commerce, al nono per la crescita dell’imprenditorialità giovanile.
Numeri positivi anche per l’aumento delle startup e le nuove imprese iscritte, la qualità delle strutture ricettive e la densità di posti letto. Il tasso di occupazione è ancora basso così come pesa il numero di Neet (giovani che non studiano e non lavorano) ma nel complesso la macro-categoria rileva una significativa crescita che fa ben sperare.
In tema di Giustizia e Sicurezza conquista il 104esimo posto, guadagnando due posizioni, mentre sprofonda in basso per Demografia e Società: male la densità abitativa, la qualità di vita delle donne, la speranza di vita alla nascita, il tasso di persone con almeno il diploma. Per Ambiente e Servizi recupera 17 posizioni raggiungendo l’81esimo posto mentre si ferma al 68esimo per Cultura e Tempo libero.