L’influenza australiana continua la sua avanzata costringendo milioni di italiani a letto, in particolare i bambini: secondo gli esperti si tratta della forma più pericolosa circolata negli ultimi 20 anni e si teme il rischio di un sovraffollamento delle strutture ospedaliere.
“Siamo di fronte all’epidemia influenzale più pericolosa degli ultimi 15-20 anni. Chiamata australiana, è caratterizzata da febbre molto alta che arriva anche fino a 41. E’ una sindrome delle vie respiratorie, in qualche caso con complicanze anche più basse, che tende a lasciare dei reliquati con tosse che preoccupano i nostri pazienti” – ha spiegato Silvestro Scotti, presidente della Federazione dei Medici di Medicina Generale, a Rai News.
“Troviamo un’alta incidenza soprattutto per le fasce più giovani, i bambini sotto i 5 anni e dai 5 ai 14 anni. I nostri studi sono presi d’assalto ormai anche per la preoccupazione aggravata dalla coesistenza del covid e quindi la possibilità che si sovrappongano le due infezioni” – ha continuato.
Di qui una serie di consigli per evitare il contagio: innanzitutto estendere la pratica dell’uso delle mascherine e il lavaggio frequente delle mani oltre a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale proteggendo, così, le persone più anziane e le più fragili.
“Se non lo avete ancora fatto, fatevi un regalo per Natale: per passarlo in famiglia, proteggendo i vostri cari, vaccinatevi. Forse è il regalo migliore che possiamo farci quest’anno come Paese, come cittadini e come società civile” – ha concluso.
L’influenza australiana si presenta con sintomi quali febbre molto alta, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore e inappetenza. Facilmente confondibili con il covid anche se quest’ultimo presenta disturbi molto più specifici e comuni. L’ospedale Bambino Gesù di Roma ha stilato una guida su come distinguere le due infezioni.