Mosaico Baia. E’ stato riscoperto nel Parco sommerso di Baia un mosaico con cornice ad onde, in tessere nere e rosa su fondo bianco, che decorava una stanza di una domus nel Portus Julius.
Fu rinvenuto per la prima volta quasi 40 anni fa, poi le variazioni del fondale, con la scomparsa della posidonia e l’aumento dei livelli di sabbia, ne hanno fatto pian piano perdere le tracce, diventando un tesoro scomparso per tutti. Le ricerche condotte da due anni in questo straordinario sito hanno portato a riscoprirlo e ad analizzare una sequenza di ambienti fino ad ora ignota.
Solo un mese fa fu ritrovato un altro mosaico, invece, nella villa imperiale di Pausilypon. Un bellissimo e preziosissimo tappeto di mosaico bianco con una doppia cornice nera per perimetrare un salotto affacciato a picco sul mare di Napoli. La favolosa dimora passò poi nelle mani dell’imperatore Augusto ed ora il mosaico rispunta negli scavi della Villa imperiale di Pausilypon. Si tratta di un pavimento che potrebbe raccontare qualcosa del suo primo proprietario, il ricco e feroce cavaliere campano Publio Vedio Pollione. Era un ricco commerciante di vini e uomo politico di successo, vicino all’imperatore fino a quando non lo mise in imbarazzo al punto da meritare, da morto, qualcosa di simile alla damnatio memoriae.
Le nuove ricerche archeologiche, arrivano da uno scavo condotto dall’archeologo Marco Giglio dell’Università Orientale di Napoli con la concessione del ministero della Cultura e in accordo con la soprintendenza all’archeologia, belle arti e paesaggio. Sotto agli ambienti di servizio delle terme è emerso un pavimento fatto di piccolissime tessere bianche con una cornice nera.