Le temperature anomale registrate dall’inizio dell’inverno rischiano di compromettere i raccolti di fiori e verdure, come nel caso dei friarielli: è l’allarme lanciato da Coldiretti Campania a seguito delle segnalazioni delle aziende agricole associate.
Il quadro climatico anomalo, che ha regalato giornate quasi primaverili anche durante il periodo natalizio, rappresenta un problema per l’agricoltura, in particolare per fiori e verdure. I floricoltori dell’area vesuviana segnalano un anticipo della fioritura di quasi 40 giorni, un fenomeno dagli effetti pesanti che dichiarano di non aver mai riscontrato prima.
Il caldo fuori stagione, infatti, forza la vita dei fiori che crescono con steli più fragili, arrivando a marcire molto più rapidamente. L’anticipo delle produzioni, unitamente alla conseguente scarsa qualità, hanno mandato fuori mercato i fiori già nei mesi di novembre con le viole e di dicembre con tutti gli altri generi.
Una situazione analoga investe il comparto delle colture orticole, anche in campo aperto, come quelle dedicate ai friarielli che hanno bisogno di temperature rigide. Il caldo anomalo anche in questo caso anticipa le infiorescenze dei broccoli, rovinandone la qualità.
“Ora guardano tutti al meteo, sperando in temperature nella norma nel mese di gennaio. Ma le anomalie termiche colpiscono anche le piante da frutto che hanno bisogno di freddo per completare la fase vegetativa. L’effetto è che le gemme da frutto sono in ritardo e i timori si spostano alle gelate tardive tra marzo e aprile, con effetti distruttivi” – si legge nella nota di Coldiretti.
Stando all’analisi della Coldiretti, condotta in riferimento alle previsioni Isac Cnr, il 2022 si è classificato come l’anno più bollente mai registrato prima, con una temperatura di oltre un grado superiore alla media storica, con effetti climatici e produttivi.
“Si accentua la tendenza al surriscaldamento in Italia, dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro” – conclude.