Questa mattina, a Napoli, è partita la protesta dei disoccupati del Movimento 7 Novembre e del Cantiere 167 Scampia che, ancora una volta, sono scesi in strada per dare voce al proprio disagio, invocando un salario e un lavoro dignitoso.
Alle 9:30 si sono riuniti in piazza del Gesù avviando un corteo. Davanti alla sede della Questura, come rende noto l’Ansa, avrebbero fatto esplodere una batteria di fuochi artificiali per poi giungere alla sede del Consiglio comunale in via Verdi, protetta dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Su un lato del teatro San Carlo hanno esposto uno striscione con la scritta “senza salario, nessuna pace” mentre insieme, tra le strade della città, hanno innalzato il coro “lavoro, lavoro e niente più”.
“Mentre prosegue ostinata la sordità di tutti i livelli istituzionali, continua a seguire la puntuale repressione di chi lotta per un salario ed un lavoro dignitoso a Napoli. Da tre giorni una nuova indagine ci sta colpendo con diverse denunce ad esponenti del movimento dei disoccupati di Napoli per la giornata di lotta che ha attraversato la città lo scorso 19 dicembre” – si legge nel comunicato congiunto dei due movimenti.
“Crediamo che quello che sta succedendo sia anche un tassello di quel profondo attacco alla classe proletaria da ultimo ben rappresentato dalla legge di bilancio del governo Meloni (esemplare l’abrogazione di fatto del reddito di cittadinanza, pallido e insufficiente ammortizzatore sociale che è riuscito però a mitigare la situazione endemica di assenza di salario e reddito per ampi strati di proletari”.