Neonata grave per bronchiolite. Una bambina di appena 48 giorni è stata trasferita d’urgenza dall’ospedale di Potenza al “Moscati” di Avellino per essere curata con terapie specialistiche.
Il trasferimento è avvenuto su un elicottero del 118 atterrato nel primo pomeriggio di ieri nella postazione dedicata del Campo Coni del capoluogo irpino.
La bambina è stata trasferita nel reparto di pediatria del nosocomio irpino perché soffre di una particolare forma di bronchiolite, una patologia delle vie respiratorie che colpisce i più piccoli. I medici dell’ospedale di Avellino, dopo le prime cure prestate, sono ottimisti sul decorso della piccola paziente.
Aumentano sempre più i casi di bronchiolite a Napoli, l’infezione che colpisce l’apparato respiratorio dei bambini più piccoli e che sta facendo registrare a inizi di gennaio picchi di 400 accessi al giorno all’ospedale Santobono: i più colpiti sono i bimbi che hanno meno di 24 mesi e che inizialmente mostrano sintomi simili a quelli di una banale influenza.
“Abbiamo calcolato una scansione di un accesso ogni 2 minuti e 20 secondi, con attese anche di 6 o 7 ore, purtroppo, ed un dato complessivo di circa 400 accessi al giorno. Soprattutto casi di bronchiolite da virus sinciziale ed altre forme acute di contagio” – – ha spiegato il direttore generale del Santobono, Rodolfo Conenna, a Il Corriere del Mezzogiorno.
La bronchiolite è un’infezione virale acuta che colpisce il sistema respiratorio dei bambini molto piccoli, soprattutto nei primi sei mesi di vita, con maggiore frequenza tra novembre e marzo. Il microrganismo infettivo più coinvolto, nel 75% circa dei casi, è il virus respiratorio sinciziale ma anche altri virus possono esserne la causa.
I sintomi iniziali sono molto simili a quelli del raffreddore ma tendono a degenerare in breve tempo. Generalmente nella fase iniziale si avvertono febbre, raffreddore e infiammazione delle alte vie aeree. Successivamente possono comparire tosse insistente, che si aggrava gradualmente, e difficoltà respiratoria caratterizzata da un aumento della frequenza respiratoria e da rientramenti intercostali. Il più delle volte si risolve spontaneamente e senza conseguenze. In alcuni casi, tuttavia, soprattutto al di sotto dei sei mesi di vita, può essere necessario il ricovero.