Mare privatizzato, il Governo proroga le concessioni balneari: un regalo di 7 miliardi l’anno

Stabilimenti balneari: protestano per le con cessioni e poi hanno lavoratori in nero


Il Governo fa un regalo ai titolari degli stabilimenti balneari. Sono state infatti prorogate di un anno le concessioni grazie ad un emendamento presentato da Forza Italia al cosiddetto decreto Milleproroghe. In tal modo l’Italia continua a sfidare l’Unione Europea che da tempo chiede delle nuove gare: ora il termine è stato spostato al 31 dicembre 2024, ed in futuro è probabile che vi sia un ulteriore aiuto ai gestori. Molti stabilimenti, ormai, sono diventati praticamente delle proprietà e sono nelle mani della stessa famiglia da decenni.

Il Governo proroga le concessioni balneari

Secondo Legambiente in Italia sono 12.166 le concessioni per stabilimenti balneari, stando ai dati del monitoraggio del Sistema informativo demanio marittimo (S.I.D.) effettuato a maggio 2021. In alcune Regioni come Liguria, Emilia-Romagna e Campania quasi il 70% delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari, mentre gran parte del rimanente 30% è inaccessibile sia per conformazione che a causa dell’inquinamento. La spiaggia ed il mare, beni di proprietà collettiva e incedibili dallo Stato, sono spesso un miraggio.

Gli stabilimenti guadagnano 7 miliardi l’anno, lo Stato incassa solo 100 milioni

Sono importanti anche i numeri in termini economici: gli stabilimenti balneari fatturano infatti 7 miliardi l’anno, mentre lo Stato incassa solo 100 milioni di euro dalle concessioni. Uno squilibrio evidente che si traduce in un vero e proprio privilegio che va, come sempre, a scapito della maggioranza dei cittadini.


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