Palestra Maddaloni rischia di chiudere. La palestra di Scampia (Napoli) di Gianni Maddaloni è a rischio. Il maestro di judo salva i ragazzi difficili dalla camorra e ora è schiacciata dai debiti.
385 mila euro da pagare, 17 anni di fitti arretrati ai quali Maddaloni dice che doveva provvedere il Comune a causa della rilevanza sociale dell’attività svolta nel quartiere.
“Ho centinaia di bambini e giovani che si allenano gratis, la retta per i pochi che pagano è di 20 euro. E ci sono le bollette e i collaboratori“, spiega Maddaloni ad Ansa.it. La palestra è di 500 metri quadrati e si trova in viale della Resistenza nel quartiere di Scampia. Il maestro di judo ha spiegato di aver chiesto aiuto al sindaco, Gaetano Manfredi, che gli avrebbe assicurato un interessamento personale nella vicenda.
La palestra Star Judo Club è una fucina di campioni olimpici: Susy Scutto ad esempio andrà a Parigi 2024. Ma è soprattutto un luogo di formazione di minori a rischio.
Il maestro Gianni Maddaloni e il suo gruppo combatte per cercare di ottenere una “cittadella dello sport” in ogni città d’Italia, in ogni quartiere disagiato oppure la dove i giovani sono allo sbando, ma recuperabili praticando sport “gratis”, fino ad oggi reso in parte possibile a Scampia – Napoli con il “Progetto Maddaloni”.
La politica sociale per la famiglia in atto con il “Progetto Maddaloni” a Scampia è quella di “trattenere” con lo sport e le varie discipline l’intera famiglia, dando la possibilità di fare attività versando le solo quote “sociali” dei genitore e tenere gratuitamente tutta la famiglia.