Tiziana Cantone, la madre sulla riapertura delle indagini. “Sono stata molto contenta quando ho appreso questa notizia: è una magra consolazione, ma rappresenta per me pur sempre una boccata d’ossigeno“. Così Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, ha commentato la riapertura delle indagini sulla morte della figlia.
“Non ho mai creduto all’ipotesi del suicidio — ha ripetuto ieri la madre a ilcorrieredelmezzogiorno.it – ho sempre pensato che mia figlia quanto meno fosse stata istigata al suicidio. Eppure, penso non si sia mai andato a fondo su questa vicenda: come è possibile che dopo sei anni e mezzo ancora non vi sia nessun colpevole?”.
“A chi fa comodo questo silenzio? Tiziana – ha proseguito – è stata la vittima designata di un disegno criminale. Ma finché sarò viva farò di tutto per avere quella verità che già conosco, ma che dev’essere provata anche a livello giudiziario». Maria Teresa Giglio da anni si reca nelle scuole per parlare ai ragazzi: “Cerco di far capire loro che la dimensione virtuale non è la realtà. È un compito non facile, serve l’impegno di tutti, dei genitori innanzitutto, e poi degli insegnanti”.
Nel corso del convegno organizzato da Confesercenti Campania dove era presente anche la madre di Tiziana Cantone è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: “Siamo molto impegnati su questo tema — ha detto — che dobbiamo perseguire combattendo innanzitutto la dispersione scolastica. E poi dobbiamo difendere bambini e ragazzi da quelle che sono le insidie della rete: dal revenge porn alle pratiche autolesionistiche. Un tassello della nostra politica per l’infanzia e per i giovani — ha aggiunto — è rappresentato proprio dalle iniziative educative da portare nelle scuole”.
Tiziana Cantone, riaperto il caso. Sono state ordinate dal Giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord Raffaele Coppola, altre indagini sulla vicenda di Tiziana Cantone.
La 31enne fu trovata senza vita, con un foulard al collo, il 13 settembre 2016, nell’abitazione della madre, a Casalnuovo (Napoli), dopo la diffusione in rete a sua insaputa dei video personali che la ritraevano. La riapertura del caso viene dopo l’opposizione presentata dai legali di Teresa Giglio, madre della vittima, contro la richiesta di archiviazione della Procura.