Maurizio Costanzo ha intervistato anche Totò, nel corso sua lunga carriera da giornalista che gli ha fatto conoscere i personaggi più importanti e interessanti del panorama culturale, politico e sociale italiano.
Maurizio Costanzo è morto oggi, a 84 anni. Agli inizi della sua carriera fu accolto da Antonio de Curtis, il Principe della Risata, nella casa di Roma ai Parioli. In quella occasione furono scattate dal fotografo e fotoreporter Giuseppe Palmas due foto storiche che ritraggono Totò e Maurizio Costanzo. Era il 3 agosto 1959 e, come ha affermato lo stesso Costanzo, vi sarebbe anche un altro scatto custodito da lui gelosamente.
Maurizio Costanzo raccontò nel corso di una intervista a Tv Sorrisi e Canzoni di essere riuscito a entrare nelle simpatie di Totò. Dopo essersi conosciuti, l’attore napoletano lo invitò a più riprese a casa. Durante una di queste ebbe luogo l’intervista che fu pubblicata dieci giorni dopo, il 13 agosto 1959, proprio su Tv Sorrisi e Canzoni ed in cui si parlava delle condizioni di Totò dopo l’intervento agli occhi.
Costanzo ha raccontato diversi aneddoti riguardanti Totò: “Mi dimostrava simpatia, mi raccontava i suoi inizi, quando nel quartiere lo chiamavano “’o spione”, dato che guardava sempre dalla finestra quello che facevano gli altri. Sempre durante quegli incontri, però, non sono riuscito a estorcergli una confidenza: per chi aveva scritto la sua magnifica canzone “Malafemmena”. Se ne son dette di tutti i colori: dedicata a Silvana Pampanini, a Franca Marzi, un’altra attrice degli anni di Totò, alla sua prima moglie o a sua figlia Liliana de Curtis. Non lo ha mai confessato”.
“A proposito di Totò e del set cinematografico, più persone mi hanno parlato della sua generosità. Mi hanno raccontato che, a ogni fine film, regalava soldi alle maestranze. Non solo: se durante la lavorazione veniva a sapere che un tecnico aveva, per esempio, problemi con un figlio malato, lui lo chiamava e cercava di aiutarlo economicamente. Sì, grande generosità insieme a grande malinconia. L’ho scritto molte volte che i grandi comici che ho avuto la fortuna di incontrare, diventando loro amico, mi hanno sempre mostrato la faccia malinconica”.