Torna dopo 400 anni a Napoli la Madonna del Pesce di Raffaello

Madonna del Pesce


Madonna del Pesce di Raffaello. Torna dopo 400 anni a Napoli l’olio su tavola di Raffaello Sanzio, attualmente esposta al museo del Prado di Madrid.

Madonna del Pesce di Raffaello torna a Napoli

Sarà esposta per poco tempo nell’ambito della mostra “Gli Spagnoli a Napoli, il Rinascimento meridionale”, al via dal 13 marzo al 25 giugno alla Reggia di Capodimonte. Arrivò a Napoli tra il 1503 e il 1532 la splendida Madonna del Pesce di Raffaello, destinata alla Cappella del Doce in San Domenico Maggiore. Fu trasferita a Madrid intorno alla metà del Seicento ma dopo 400 anni, per la prima volta, il capolavoro dell’artista di Urbino torna a casa nella mostra in programma al Museo di Capodimonte.

Il quadro dipinto nel 1514 raffigura la Madonna del pesce con il Bambino, San Girolamo, Tobia, e l’arcangelo Raffaele di Raffaello Sanzio del 1514. L’opera fu realizzata per la cappella di Santa Rosalia, nella chiesa di San Domenico Maggiore, a Napoli, e vi rimase fino al 1638.

Dopo fu portata in Spagna. Il nome dell’opera deriva dal pesce che Tobia tiene in mano, storia che fa parte della Bibbia. L’angelo Raffaele aveva aiutato Tobia a catturare un pesce velenoso, con la cui bile avrebbe guarito il padre.

Gli Spagnoli a Napoli: la mostra

La mostra propone un’ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi in quegli anni a Napoli, quali Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete. Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono una straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere eseguite dai massimi protagonisti del pieno Rinascimento italiano. Gli spagnoli divennero i protagonisti dell’eccezionale stagione artistica della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini religiosi e dell’aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile della propria grandezza finanziando opere di ambiziosa magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi del durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli spagnoli si fecero ambasciatori di una particolare declinazione della cultura figurativa dell’alto Rinascimento, sostenuta da inventiva e capacità tecniche straordinarie, cui il passaggio della Spagna all’interno della compagine imperiale di Carlo V diede un respiro europeo.

La mostra è realizzata in partenariato Museo Nacional Prado di Madrid, in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia e l’Ambasciata italiana a Madrid, con il Ministero dell’Interno-FEC Fondo edifici di culto e la Curia di Napoli, è finanziata grazie al progetto POC Capodimonte. Le rotte dell’arte della Regione Campania, gode del patrocinio del Comune di Napoli, ha la GESAC come main sponsor ed è stata realizzata grazie al supporto dell’associazione Amici di Capodimonte ets.


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