Ora legale, marzo 2023. Le lancette si sposteranno nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo. Si passerà da quella solare a quella legale e le lancette andranno spostate un’ora in avanti. Guadagneremo così un’ora di luce in più al giorno per i prossimi mesi estivi. Il cambio dell’ora è legato sia al risparmio energetico sia all’adeguamento delle ora di luce a quelle lavorative.
E’ da un po’ di anni che si sta parlando di una sua abolizione, in quanto in molti ritengono che questo cambio porti conseguenze negative per lo stress e la salute delle persone. Questo allineerebbe l’Italia agli altri paesi europei. L’ora legale quest’anno rimarrà in vigore fino a domenica 29 ottobre 2023, quando riavremo l’ora solare.
Secondo gli studi, i sette mesi in cui vige l’ora legale riducono di circa 550 milioni di chilowattora i consumi di elettricità, riducendo così anche l’impatto ambientale. Oggi però le cose vanno diversamente rispetto al passato, perché prima la corrente serviva principalmente ad illuminare, oggi invece alimenta gli elettrodomestici come freezer, lavatrici o condizionatori in estate e i dispositivi tecnologici. Infatti, se nel 2007 il cambio faceva risparmiare 645 milioni di chilowattora, dieci anni dopo 567 milioni.
Tra chi vuole mantenere l’ora legale tutto l’anno c’è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ha presentato la proposta al Governo: “Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio“.
“Assumere rapidamente provvedimenti immediati di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni climalteranti come l’estensione dell’ora legale a tutto l’anno solare potrebbe raddoppiare i risparmi di energia a quasi 380 milioni di euro e ridurre le emissioni di Co2 di almeno 400mila tonnellate“, Dario Balotta, responsabile trasporti del partito Europa Verde.