Francesco Pio, pietà sui social per il presunto assassino: “Vita mia, me distrutto”
Mar 22, 2023 - Claudia Ausilio
Francesco Pio Valda social
Francesco Pio Valda social. Sui social sono comparsi messaggi di pietà e di compassione nei confronti del presunto assassino di Francesco Pio Maimone: “Mi hai distrutto“, sono le parole che un amico allega ad una foto insieme a lui.
Francesco Pio Valda social: messaggi di pietà per lui
A condividerlo è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli che ha sottolineato il degrado in cui crescono alcuni ragazzi. “Si stringe il cerchio attorno all’assassino di Francesco Pio Maimone, assassinato domenica notte a Mergellina. Un giovane di 20 anni, Francesco Pio Valda, è stato prima interrogato in questura e poi fermato per omicidio volontario aggravato“.
“Il provvedimento è stato emesso all’esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, in relazione all’omicidio del giovane di 18 anni avvenuto durante la notte del 20 marzo scorso in via Caracciolo.
L’indagato nella giornata di lunedì si è reso irreperibile ma è stato rintracciato dalla Squadra Mobile e dal Commissariato San Giovanni presso un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli. Il fermato è figlio di un affiliato al Clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013“.
La denuncia
“Non smetterò mai di denunciarlo: ecco cosa imparano a fare e come vivono i figli delle famiglie dei clan. Finché gli permetteremo di crescere in questi ambienti criminali il risultato sarà sempre lo stesso: morte, violenza e devastazione con tante vittime innocenti. Ci hanno, inoltre, segnalato che sui social la madre dell’assassino abbia mostrato solidarietà al figlio, dicendo che la sua vita sarebbe distrutta, senza mostrare neanche compassione per la famiglia della vittima. Questa è la mentalità di questa gente che non dovrebbe avere la possibilità di crescere dei figli il cui destino è quasi sempre segnato“- dichiara il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli che sin dall’inizio aveva denunciato il metodo camorrista nell’esecuzione del delitto.