Quando Minà disse: “Sono di Torino ma a Napoli mi sento a casa. È uno stato a sé”


E’ morto all’età di 84 anni Gianni Minà, noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo di origini torinesi ma con Napoli nel cuore. Un forte legame coronato nel 2019 quando, in presenza del sindaco Luigi de Magistris, ottenne la cittadinanza onoraria.

Morto Gianni Minà, di Napoli diceva: “Non è una città, è uno stato a sé”

Sono nato a Torino ma in due città mi sento davvero a casa: una è Roma, l’altra è questa. Quello della cittadinanza onoraria fu un momento assai commovente. In quell’occasione, più del solito, sentii fisicamente l’abbraccio e l’amore che i napoletani avevano per me – raccontò in un’intervista rilasciata a Il Mattino.

“Gli odori, i colori, la gente, tra luci e ombre sempre e comunque vera anche nei suoi atteggiamenti più brutali. Napoli è una città di porto, purtroppo fatta a brandelli dalla storia e dalla politica, eppure vissuta da un popolo che ha alle spalle cultura e antiche tradizioni“.

Dico sempre che non è una città: Napoli è uno stato a sé. Parlare con chi ci vive poi è un’esperienza a parte. E’ come se ti restasse sempre qualcosa di prezioso addosso, anche dopo confronti accesi e scontri durissimi. Fosse pure un modo di dire, una consuetudine, ricordi di una saggezza popolare costruita sulla fame e sulle difficoltà” – continuava.

Una città che ha lasciato il segno nella sua vita e che oggi si chiude nel dolore per la sua scomparsa. Memorabili le sue interviste a Diego Armando Maradona e il suo rapporto d’amicizia con Massimo Troisi. Ricordando lo storico monologo nella puntata del programma Alta Classe dedicata a Pino Daniele di Troisi disse: “Avevamo costruito una bella amicizia, ci volevamo bene. Insieme poi realizzammo un pezzo di televisione irripetibile”.

La notizia della sua scomparsa è stata annunciata attraverso i suoi canali social: “Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al professor Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.


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