Scoperto sotto la sabbia un mosaico azzurro prezioso: Baia era la “Montecarlo dell’Impero Romano”
Apr 11, 2023 - Claudia Ausilio
Mosaico Baia
Scoperto un nuovo mosaico a Baia. L’annuncio è stato dato dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei. “Una ordinaria ricognizione di controllo nelle Terme del Lacus…e poi 5..10..20 tessere, lì dove di solito era solo sabbia. Una nuova stanza, un nuovo mosaico, con un psichedelico intreccio di linee geometriche, rese con tessere colorate. Ma non solo! Una particolarissima immagine, al centro del tondo principale: che cos’è? Ancora non lo sappiamo…ci aspetta un lungo, bellissimo lavoro, dopo questa Pasquetta“, scrivono.
Scoperto un nuovo mosaico a Baia
“Il nuovo mosaico dalle Terme del Lacus: nel suo tondo centrale, non ancora del tutto scoperto, si nasconde una figura di difficile lettura. Non ci sbilanciamo sulla sua interpretazione, ma quelle linee rosse rese con tessere allungate sono sicuramente molto particolari“, proseguono gli esperti.
“La piccola porzione di pavimento al momento scoperta: si intravedono più geometrie che si incrociano e forse il bordo della composizione“, continuano. “Lo schema generale della composizione come per il momento lo abbiamo ipotizzato guardando ad altri esempi, soprattutto in Tunisia. Si tratta di una serie di cerchi tangenti, separati da trecce che si incrociano, che generano esagoni dai lati concavi. Ma possibili sorprese si potranno avere nel corso dello scavo“, concludono.
Soddisfazione per il sindaco di Bacoli
Anche il primo cittadino di Bacoli Josi Gerardo della Ragione ha espresso la sua soddisfazione sui social: “Meraviglia! È la nuova scoperta avvenuta sui fondali del Parco Archeologico Sommerso di Baia. Un mosaico, molto colorato. Nella nostra città romana, coperta dal mare. Un patrimonio unico al mondo. La Montecarlo dell’Impero. Piena di sfarzo, fascino. Monumentale. Intatta, da due millenni, come Pompei o Ercolano. Ma sott’acqua. E di cui c’è ancora tanto da indagare. Visitabile in barca, in canoa, con maschere e bombole. Nei giorni scorsi il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che ringrazio, ha annunciato questo nuovo incanto coperto dalla sabbia. Un pavimento, nuove stanza, nuovi ambienti. Tutti da scoprire. Sono sempre di più i turisti che scelgono Bacoli, i Campi Flegrei, per conoscere Baiae. Un grande attrattore turistico italiano, mondiale. Insieme, facciamolo splendere. Un passo alla volta”.
Mosaico Baia, ritrovato nei fondali dopo 40 anni
Nel gennaio scorso è stato riscoperto nel Parco sommerso di Baia un mosaico con cornice ad onde, in tessere nere e rosa su fondo bianco, che decorava una stanza di una domus nel Portus Julius.
Fu rinvenuto per la prima volta quasi 40 anni fa, poi le variazioni del fondale, con la scomparsa della posidonia e l’aumento dei livelli di sabbia, ne hanno fatto pian piano perdere le tracce, diventando un tesoro scomparso per tutti. Le ricerche condotte da due anni in questo straordinario sito hanno portato a riscoprirlo e ad analizzare una sequenza di ambienti fino ad ora ignota.
Riportata alla luce una fontanina di 2000 anni fa
Solo qualche settimana fa invece è stata scoperta una fontanina al centro del pavimento a mosaico del Portus Julius a Baia Sommersa. Ad annunciarlo è la pagina Facebook del Parco Archeologico dei Campi Flegrei: “I lavori in corso nel Portus Julius ci hanno portato a verificare le condizioni di un altro mosaico lì presente, a pochi metri da quello delle onde“.
“Si tratta di un pavimento a tessere nere con lastre di marmo colorato (Giallo Antico), irregolari e disposte disordinatamente. Lo stato di conservazione è molto limitato, ma si riconosce lo sviluppo nell’intera stanza, tramite le impronte conservate nella preparazione”. continuano.
“Ma la vera particolarità di questo pavimento è rappresentata da quella che riteniamo essere una piccola vasca, forse una fontanina, rivestita di lastre di marmo bianco e profonda almeno 50 cm. Ci testimonia l’importanza del vano e soprattutto nel trovarci di fronte non ad un ambiente di servizio del porto, ma di ricevimento e diletto“, scrivono.
“La lunga storia dell’area del Portus Julius è ancora tutta da scrivere: mentre noi continuiamo con le ricerche, vi trasmettiamo con queste immagini realizzate dai numerosi amici fotografi subacquei che documentano le meraviglie del Parco sommerso“, concludono.