Gioia nel Napoletano per la piccola Mariarosaria, la bambina di Castellammare operata a Boston che come reso noto dal suo papà, attraverso i social, ieri è stata dimessa dall’ospedale. A seguito dell’intervento al cuore, perfettamente riuscito e reso possibile grazie alla bontà del suo popolo che ha avviato una massiccia raccolta fondi, le condizioni della bimba migliorano sempre di più.
“Vogliamo comunicarvi con grande emozione che alle ore 20:00 del giorno 18 aprile, Mariarosaria è stata dimessa dal Boston Children’s Hospital. Siamo sorpresi e increduli, non ci aspettavamo tutto ciò. Solo dopo 8 giorni dopo l’intervento di doppio switch arterioso siamo rientrati a casa qui a Boston, dove resteremo per la riabilitazione e i successivi controlli, fino a quando i dottori non ci diranno che possiamo rientrare a Castellammare” – è il messaggio diffuso dal papà della bambina.
“Emozioni uniche che non riusciamo a esprimervi, sembra un sogno tutto ciò. In Italia proseguiranno controlli periodici in stretto contatto con l’equipe cardiologica seguita dal dottor Gerard Marx e successive visite cardiologiche qui a Boston. Grazie ancora a tutti voi. Un sogno che è diventato realtà“.
Mariarosaria è nata con una patologia cardiaca congenita e l’unica speranza per un ritorno ad una vita normale era proprio quella di sottoporsi ad un intervento negli Stati Uniti. La famiglia, tuttavia, avrebbe dovuto far fronte ad una spesa troppo grossa ed è così che è entrata in campo la grande generosità dei partenopei.
Per la bambina, nei mesi scorsi, è scattata una vera e propria mobilitazione, social e non solo, che ha permesso alla famiglia di partire alla volta di Boston, verso una vita migliore. L’operazione è riuscita e le condizioni di Mariarosaria sono migliorate sempre più fino alle dimissioni. Sono stati i genitori ad aggiornare sulle condizioni della piccola, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo sogno. Soltanto pochi giorni fa avevano comunicato che la bimba aveva lasciato la terapia intensiva.