Il ‘ghigno’ di Gatti dopo lo schiaffo a Kvaratskhelia: il vergognoso gesto juventino
Apr 24, 2023 - Stefano Esposito
Un colpo gobbo. Uno schiaffo in pieno volto all’avversario girato di spalle. Il ghigno aggressivo e malvagio di chi in quel momento ha come unico obiettivo quello di far male. In quel gesto al 32′ della sfida tra i bianconeri ed il Calcio Napoli, valida per la 31esima giornata del campionato di Serie A e terminata 0-1 per gli azzurri, c’è tutta la vergogna possibile e immaginabile.
Il desiderio di vincere sull’avversario a tutti i costi, anche mettendo in pratica mezzi illegali. Perché dare uno schiaffo in faccia ad un’altra persona non è un gesto antisportivo. È proprio un gesto illegale. Ed il fatto che Federico Gatti sia del 1998 è sintomatico dello spirito che fin da giovanissimi infondono alla Continassa.
Nello schiaffo di Gatti a Kvaratskhelia tutta la meschinità juventina
La conquista totale, qualunque prezzo abbia. E poco conta che l’arbitro, il signor Michael Fabbri di Ravenna, non solo non abbia visto, ma addirittura non sia stato richiamato all’on field review dal VAR. Non è questo il punto, o meglio: a questo siamo abituati da tempo.
Ma è alla violenza gratuita e meschina, a quella non ci abitueremo mai. Per fortuna Kvicha Kvaratskhelia non ha subito gravi conseguenze, e dopo l’intervento dello staff medico (durato più di due minuti, ndr) si è rialzato ed ha continuato a fare il suo lavoro. Che è quello del calciatore, lo stesso di Federico Gatti, anche se sembra strano a dirlo, vedendo quelle immagini.
Ci ha pensato un uomo gentile, Giacomo ‘Jack’ Raspadori, a vendicare il compagno di squadra nella maniera più bella che si potesse immaginare: un gol in pieno recupero. al 93′. Un fendente mancino scagliato al volo tra le gambe di Szczesny su cross al bacio del macedone Elmas. La rete che si gonfia e tutto il mucchio azzurro a prendersi l’abbraccio del popolo partenopeo.
L’azzurro del cielo contro il nero del buio e della vergogna.