Roberto Saviano: “al Sud c’è solo criminalità, il Governo deve spostarsi”

Roberto Saviano è tornato a parlare, questa volta attraverso un video caricato su Yahoo!, in cui prendendo le mosse dalla recente classifica delle città più pericolose fa un discorso che culmina con un consiglio – non una proposta, perché giusto due parole non sono una proposta -, quello di fare in modo che Governo lasci Roma e si sposti a Napoli, poi Reggio Calabria, quindi Palermo e via via tutte le città “difficili” del Sud.

Egli commenta la classifica che vede in testa città come Milano, Rimini, Torino, Firenze o Bologna, mentre Napoli al 36esimo posto, affermando che in realtà a Napoli non si denuncia, che lì la malavita è tollerata. Ora, poiché è difficile pensare che un napoletano o chiunque altro cittadino del mondo non denunci lo scippo in cui perde i documenti, non denunci il furto dell’auto, non denunci il furto del motorino, non denunci l’omicidio e il tentato omicidio e così via, si deve per forza intendere che Saviano si riferisca ai crimini della malavita organizzata. Un Roberto Saviano, ricordiamolo, che se n’è andato da Napoli da un decennio, che non conosce più la città, non conosce più l’Italia perché vive sotto scorta e non vede altre luci che quelli dei garage sotterranei: il suo primo libro è stato un’opera coraggiosa e importante (per dovere di informazione, tuttavia, devo dire che non pochi giornalisti gli hanno fatto causa perché, a loro dire, Roberto ha scopiazzato articoli non suoi per scrivere Gomorra).

Poiché parliamo di malavita organizzata, dunque camorra, mafia, ‘ndrangheta, sacra corona unita, ossia di qualcosa di sommerso, non possiamo fare una stima di illeciti collegati a tali fenomeni, perché non si ha una base solida sul quale fondare il ragionamento: tutto ciò che si dice è aleatorio. D’altra parte, è ben noto che la criminalità organizzata è presente e radicata anche dalla Campania in su, che i commercianti il pizzo lo pagano anche a Torino e Milano (a proposito, al Nord tutti i gestori di attività commerciali denunciano le estorsioni consumate o tentate?), che in tutta Italia gli appalti sono truccati, che in tutta i politici se non sono collusi chiudono un occhio di fronte agli affari loschi, e così via. Insomma, la criminalità esiste al Nord come al Sud, ma anche all’estero, lo dice proprio lo stesso Saviano in “Gomorra”, perché i mafiosi non sono fessi: gli ordinamenti delle altre nazioni non prevedono leggi analoghe a quelle italiane in merito alle associazioni e ai reati di stampo mafioso, anzi, spesso c’è un vuoto normativo, con la conseguenza che al mafioso conviene emigrare perché all’estero i suoi misfatti sono puniti lievemente o non sono puniti affatto. La prova di questo discorso, è contenuta nella circostanza che Paesi come la Germania, la Spagna ed il Regno Unito, ma non solo, da qualche tempo hanno cominciato a disporre norme contro i reati riconducibili alle modalità mafiose.

La differenza tra Nord e Sud, ancora, è da rinvenire nella mediaticità di ciò che avviene nelle due parti del Paese: se Roma è la capitale amministrativa d’Italia e Milano quella economica, Napoli è la capitale mediatica, perché tutto ciò che lì accade ha un risalto molto maggiore, ammesso ovviamente che si tratti di fatti negativi. Questa circostanza non fa altro che far nascere in seno alla popolazione italiana l’impressione, infondata, che Napoli sia la città del male: su questo Saviano, o meglio chi sta dietro Saviano e lo usa come bamboccio per fare soldi (leggi Mondadori Case di produzione cinematografica), ci ha marciato. Colui il quale invece a Napoli ci viene e la vive, vede crollare la costruzione dei pregiudizi tirata su in anni di cattiva pubblicità, come questi turisti, che pure secondo i detrattori di Napoli sarebbero dovuti essere il bersaglio per eccellenza dei partenopei brutti, sporchi e cattivi. Altro esempio: nel momento in cui l’ISTAT diffonde i dati sugli incidenti stradali commessi in Italia, ci si dovrebbe aspettare che Napoli risulti al primo posto, perché appartiene all’immaginario collettivo che a Napoli si facciano le truffe assicurative, ma per fare le truffe assicurative si devono denunciare sinistri mai avvenuti, non ci stanno santi – ebbene, si scopre invece che in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio se ne fanno di più. Voi ne avete sentito parlare nei telegiornali, che sono l’organo di diffusione di notizie più utilizzato dagli Italiani? Io no, però le tasche dei napoletani si accorgono dei salassi quando si avvicina il giorno del rinnovo dell’assicurazione.

Tuttavia questo discorso sulle assicurazioni da solo non vale a smentire chi afferma che al Sud non si denuncia, anche perché come si fa a smentire un ragionamento basato su una convinzione personale? Come si fanno a demolire delle fondamenta immateriali? Ma soprattutto, come si fa a convincere chi tiene la capa tosta che, nel momento in cui si appresta a diffamare un territorio e il suo popolo, sarebbe cosa buona e giusta dotarsi di prove concrete invece che di impressioni?

Per vedere il video di cui sopra di Saviano, potete cliccare qui.

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