Anche Alberto Angela ha gioito del successo del Calcio Napoli pubblicando, sui suoi canali social, uno scatto che lo ritrae al Largo Maradona, tra la folla e i festeggiamenti dei partenopei per lo scudetto.
“La storia di Napoli è un tessuto prezioso la cui trama è composta da diversi fili: passione, difficoltà, gioia infinita. Sono valori veri che ti fanno amare la vita. Complimenti per uno scudetto che questa meravigliosa città merita” – ha scritto, celebrando il traguardo dei napoletani con Maradona alle sue spalle.
Si è conclusa con un pareggio la partita di ieri contro l’Udinese determinando la vittoria automatica degli azzurri, primi in classifica e già in grande vantaggio da settimane. La festa è letteralmente esplosa dentro e fuori lo stadio Diego Armando Maradona, per le vie della città ma anche ad Udine e negli spogliatoi degli azzurri.
Un successo che Angela non poteva non esaltare. Nato a Parigi, il famoso divulgatore scientifico e culturale, figlio di Piero Angela, da sempre si è dichiarato innamorato di Napoli e non smette mai di tornarci con piacere. Anche nei suoi programmi più volte ha dato ampio spazio alle meraviglie della città, con lo scopo di mettere le bellezze partenopee sotto gli occhi di tutti.
“Non è solo la parte umana, il calore, la bellezza della città, del clima, delle abitudini, delle tradizioni. Strada facendo ti accorgi che c’è qualcos’altro. Qui c’è qualcosa di antico. Non di vecchio, di antico. Tutti gli aspetti sociali di Napoli in realtà derivano dall’antichità. Il modo in cui si è ricordato Maradona una volta che è mancato che ricordava un eroe greco, il modo in cui gli aspetti quotidiani vengono vissuti con vita, emozione, è qualcosa di antico”.
“Qui c’è il pensiero greco, il modo di vivere antico. Quando uno viene a Napoli riesce ad assaporare non solo la città, le persone, i cibi, le meraviglie architettoniche ma anche qualcosa di impalpabile che non esiste altrove, non esiste nelle altre città italiane. Qui ti rendi conto di quanto 3 mila anni di civiltà siano dietro le cose più quotidiane” – aveva detto in una delle sue ultime visite a Napoli.