Un pranzo di famiglia si è trasformato in una vera e propria tragedia a Napoli dove una donna è morta dopo aver ingerito dei funghi velenosi mentre altri quattro familiari sono ricoverati al Cardarelli.
Sarebbe stato uno dei parenti, un 55enne, a raccogliere i funghi in una delle aiuole dell’ospedale Monaldi pensando che si trattasse di comuni porcini. A Il Mattino, infatti, ha rivelato: “Mi ero recato al Monaldi per sottopormi ai controlli di routine che eseguo per l’apparato respiratorio. Ho notato un gran numero di funghi che sembravano porcini e visto che sono un grande amante, li ho raccolti con l’intenzione di farli visionare al fruttivendolo per avere la certezza che fossero commestibili”.
“Dopo le rassicurazioni del fruttivendolo, mia madre ha cucinato i funghi in padella che abbiamo mangiato con mia zia anziana e i miei cugini” – ha continuato, ripercorrendo l’accaduto dello scorso venerdì che avrebbe poi preso una piega drammatica il mattino seguente.
Tutti i commensali avrebbero iniziato a sentirsi male, accusando forte nausea e dissenteria. Sintomi che si sono rivelati un vero e proprio campanello d’allarme quando la domenica la zia 92enne è stata ritrovata priva di vita nel suo letto.
“A quel punto sono cresciuti i sospetti sui funghi ingeriti e ho deciso di andare in ospedale, portando con me tutti gli altri parenti ma non mi sarei mai immaginato che potesse trattarsi di un fungo tossico“ – ha spiegato l’uomo che, insieme ai suoi familiari, è stato preso in carico dal Centro Antiveleni del Cardarelli di Napoli. Due persone del gruppo, di 76 e 55 anni, sono ricoverate in Terapia Intensiva. Il 55enne che ha raccolto i funghi e un parente 63enne sono sotto osservazione.
“Il fungo è stato identificato dall’Asl Napoli 1 Centro come Amanita verna, una specie mortale. E’ fondamentale far passare un messaggio diretto ai raccoglitori, per sensibilizzarli sul fatto che non devono consumare funghi di sospetta determinazione, nel dubbio mai consumarli” – ha sottolineato Ciro Verdoliva, direttore generale Asl.