Stadio Maradona in vendita, nessuna sorpresa: è una conseguenza del Patto per Napoli


Lo Stadio Maradona è in vendita. Una notizia che sembra piovuta dal cielo all’improvviso, e che potrebbe attirare le attenzioni del presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis. Il patron azzurro è sempre stato attento alla questione impianto di proprietà: nei suoi 19 anni da numero uno del club, ha più volte sottolineato come le grandi squadre europee abbiano basato le proprie fortune sull’indotto derivante dalle attività connesse allo stadio.

LEGGI ANCHE – Il Comune di Napoli mette in vendita lo Stadio Maradona, De Laurentiis pensa a un’offerta

La decisione del Comune di Napoli ha in realtà radici più profonde, ed è la diretta conseguenza del Patto per Napoli stipulato tra l’allora presidente del consiglio Mario Draghi ed il sindaco Gaetano Manfredi il 29 marzo 2022. L’accordo tra Stato ed amministrazione cittadina, volto a ripianare il disavanzo ed a rilanciare gli investimenti, prevede un ingente aiuto economico proveniente dal governo (1 miliardo e 231 milioni di euro da distribuire in tranche entro il 31 marzo di ogni anno fino al 2042), in cambio di alcune riforme da parte del Comune di Napoli volte a produrre moneta da versare nelle casse dell’erario cittadino.

Una delle regole stabilite dal Patto, infatti, prevede la costituzione con INVIMIT del fondo «Comparto Napoli» per la valorizzazione degli immobili conferiti. La società ha così ricevuto la concessione di 600 unità tra castelli, stadi e palazzi. La privatizzazione dei beni pubblici della città consentirà al Comune di risanare il debito, ma allo stesso tempo impoverirà la stessa amministrazione che non potrà più usufruire dei vantaggi derivanti dal patrimonio cittadino.

Patto per Napoli, alcune delle regole

-Riduzione dei tempi di consegna degli atti esecutivi all’agente della riscossione.
-Project financing per la gestione in concessione della riscossione sollecitata e coattiva e per il recupero dell’evasione.
-Operazioni di valorizzazione del patrimonio, con conseguente incremento dei canoni di concessione e locazione e riduzione dei fitti passivi.
-Dismissione di immobili non funzionali alle esigenze dell’Ente.
-Introduzione dal 2023 di una tassa di imbarco aeroportuale.
– Previsione di incremento dello 0,1% dell’addizionale comunale all’IRPEF a decorrere dal 2023 e di un ulteriore 0,1% a decorrere dal 2024, con innalzamento della soglia di esenzione del reddito dagli attuali 8.000 a 12.000 euro.
-Iincremento dei pagamenti per investimenti nel periodo 2022-2026, rispetto alla media del triennio precedente, in misura pari alle risorse assegnate sul PNRR, sul Fondo complementare e sugli altri fondi nazionali e comunitari, incrementate per un valore del 5% con risorse proprie.
-Costituzione con INVIMIT del fondo «Comparto Napoli» per la valorizzazione degli immobili che saranno conferiti.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI