Upside Down, il ristorante wine bar di Torre del Greco: stagionalità e accoglienza nel sogno di Rosaria e Yvon Karen Mazza
Giu 02, 2023 - Giuseppe Mennella
Le sorelle Mazza, Rosaria e Yvon Karen festeggiano il compleanno del loro Upside Down
L’Upside Down è il noto ristorante di Torre del Greco con cucina tipica, wine bar e drink: il locale, gestito dalle sorelle Yvon Karen e Rosaria Mazza a due passi dal porto della città corallina, è tutto questo ma non solo.
Upside Down, ristorante e wine bar a Torre del Greco: piatti stagionali tipici e drink abbinati
Come si porta a tavola e sul bancone di un bar il concetto di legame con il territorio, stagionalità dei prodotti ed accoglienza tipica partenopea? Ce lo fanno capire proprio Rosaria e Yvon Karen, mostrando come non sia necessaria nessuna stuccosa scenografia quando si toccano gli altri sensi: il gusto e l’olfatto, imprescindibilmente ottimi dei piatti di stagione, ma anche il feeling che nasce con i clienti fin da quando si varca la soglia d’ingresso ed anche prima.
L’idea di Upside Down nasce quando Yvon Karen termina gli studi. “Lei è la cuoca, io quella a cui piace avere rapporti con le persone“, scherza Rosaria, la front-woman del locale. “Era il 2017 e dopo alcune esperienze in altri lavori abbiamo realizzato il sogno che avevamo da sempre: un locale in cui tutti debbano sentirsi come a casa“. Ed il contesto familiare del posto catapulta anche Yvon Karen al centro delle relazioni con le persone, tutte le volte che un cliente chiede un piatto particolare, una personalizzazione del menù o anche semplicemente delle informazioni sui prodotti, tutti strettamente legati alla stagionalità. “Ormai tanti clienti sono anche amici, si affacciano in cucina a salutare, poi chiedono “Chef, cosa si mangia stasera ?” racconta Yvon Karen.
Il nome Upside Down deriva dall’omonimo film di fantascienza del 2012 nel quale la soluzione ai problemi di un mondo distopico che divide i ricchi dai poveri è racchiusa nel nettare delle api. “Era il concetto che volevamo fare nostro: realizzare un posto che accogliesse tutti“. Dai ragazzi che vanno lì con il PC a studiare, a chi vuole semplicemente godersi un drink, fino ad arricchire il menù con composizioni di crudi di mare per i più esigenti. Inclusività nel senso più spiccato del termine.
Ed infatti, le mille sfaccettature dell’Upside Down si percepiscono dalle persone sedute ai tavoli. Non esiste, volutamente, un cliente tipo. Dalla coppia di ragazzi che prende il panino con la bibita, alle cene di lavoro e a quelle di famiglia. Tutto quello che serve per far sentire le persone a casa, per davvero. Anche dei semplici giochi per i genitori che vengono con i bambini, così che possano mangiare rilassati mentre i piccoli si intrattengono, “Certamente ci sono ormai dei fedelissimi per i quali ormai questo è davvero il loro salotto. Sono tanti quelli che entrano e chiedono “il solito”, proprio come nei film”.
Un locale inteso come casa di tutti, anche perché la gestione familiare delle sorelle Mazza trasmette quel senso di accoglienza che a tanti fa piacere respirare: “Il riscontro lo vediamo nel fatto che oggi tornano qui clienti che venivano fin dall’apertura, nel 2018. Se non è casa questa…”
Il menù nasce dalla creatività di Yvon Karen intrecciata con la stagionalità dei prodotti tipici. Nulla è standard, tutto è legato a ciò che il periodo dell’anno ed il territorio offrono. “Uno dei nostri piatti di punta, ad esempio, è lo spaghetto alla Nerano: ma lo proponiamo d’estate, quando le zucchine sono buone“. D’inverno, nel caldo del locale di Corso Garibaldi, meglio una pasta e patate fumante. D’estate, pasta e fagioli con le cozze e parmigiana di melanzane. Un’accoglienza da pieno contesto urbano, quindi, ma strettamente legata ai ritmi della natura e a due passi dal mare.
“Il mio lavoro è trovare gli abbinamenti perfetti dei drink e dei vini ai piatti che la cucina propone – e con trenta etichette di vino in cantina la scelta è vasta – Sono io ad adattarmi, in questo senso, ad Yvon Karen”, sottolinea Rosaria.
L’Upside Down è riuscito ad attraversare con grande fatica il periodo Covid che ha tagliato le gambe a molte realtà del food. Questo è stato possibile soltanto grazie ad un impegno senza eguali di Rosaria e Yvon Karen. Cinghia stretta, sudore ma anche tanto estro e fantasia “Non volevamo fermarci al classico asporto come gli altri. Nel rispetto degli orari e dei coprifuoco abbiamo organizzato, in quel periodo di limitazioni, delle serate a tema: messicana, libanese, londinese. Volevamo dare alle persone la sensazione di viaggiare senza muoversi da qui”.
Rosaria e Yvon Karen, sorelle nella vita e nel lavoro: “Upside Down è una casa per i clienti, come lo è per noi”
“Lavorare con persone di famiglia è tranquillizzante, perchè sai che c’è qualcuno che cura gli interessi del locale esattamente come lo faresti tu” racconta Rosaria. E la definizione di famiglia si estende da Yvon Karen per includere anche tutti gli altri collaboratori: “Il nostro prodotto finale oltre ai drink e alla buona cucina è il sorriso, quello vero e non di circostanza. Per questo l’ambiente deve essere sereno lasciando i problemi fuori dalla porta e accogliendo i suggerimenti di chi lavora con noi per migliorare il lavoro“. Un concetto che si ribalta anche nella vita privata, come conferma proprio Yvon Karen: “Anche i problemi di lavoro devono rimanere dentro l’Upside Down e non portati fuori, a casa. Lo abbiamo imparato con il tempo“.
Ma essere sorelle non significa lavorare insieme per il solo legame familiare: questo lo sottolineano sia Rosaria che Yvon Karen all’unisono. L’Upside Down si è ritagliato un posto di tutto rispetto nel difficile panorama food and drink torrese soprattutto perchè al suo interno c’è competenza. “Crescere insieme anche professionalmente presume una continua ricerca in tutto. Anche nello sperimentare nuove esperienze lavorative che possono arricchire entrambe“, sottolinea Rosaria.
Lei non ha mai lasciato il bancone dell’Upside Down, mentre Yvon Karen ha scelto, per brevi periodi, esperienze professionali in altri locali come l’Archivio Storico di Napoli, al centro del Vomero. Ma l’impegno in uno dei cocktail bar più famosi del capoluogo “può soltanto portare arricchimento a lei come persona e non tocca in alcun modo il nostro rapporto” Anzi, come Rosaria tiene a specificare mentre Yvon Karen sorride “non escludiamo che esperienze del genere possano ripetersi e portare sempre maggiore know-how anche al progetto dell’Upside Down. Perchè, ci tengo a dirlo, questa è casa anche di Yvon Karen sempre e comunque, anche a distanza”.
L’Upside Down si trova a Torre del Greco, Corso Garibaldi 28 nei pressi del porto. Per conoscere meglio Rosaria, Yvon Karen, i loro drink e la loro cucina è possibile visitare la pagina FACEBOOK oppure il profilo INSTAGRAM: upside_down_tdg. Numero di telefono per info e prenotazioni 3383348650.