Trema il Vesuvio, diverse scosse registrate: la più forte di magnitudo 2.7


Due nuove scosse di terremoto con epicentro sul Vesuvio sono state registrate nella tarda serata di ieri, 29 giugno, dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Scosse di terremoto sul Vesuvio

La prima, di magnitudo 2.4, è stata avvertita alle 21:52, seguita poco dopo da un’altra più forte, alle 23:01, di magnitudo 2.7. Entrambe avvenute molto in superficie: la prima ad una profondità di 0 km, la seconda ad una profondità di 1 km.

Nel corso della serata altre due leggere scosse hanno interessato la zona: una di magnitudo 1.0 alle 21.30, l’altra sempre di magnitudo 1.0 alle 23:00, esattamente un minuto prima di quella più intensa. Non si rilevano danni a persone o cose.

Le scosse si aggiungono a quelle di frequente registrate negli ultimi mesi. L’ultima, di magnitudo 2.5, risale allo scorso 5 giugno. Anche in quel caso fu un evento sismico di lieve entità ma, data anche la bassa profondità (3 km), facilmente avvertibile nei Comuni della zona vesuviana.

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Nonostante la preoccupazione dei cittadini per i numerosi eventi sismici, seppur lievi, gli esperti continuano a tranquillizzare la popolazione, sottolineando il fatto che si tratta di un fenomeno del tutto naturale che non deve innescare inutili allarmismi.

Secondo quanto affermano gli studiosi, infatti, le recenti scosse non sono provocate dalla risalita del magma, che al momento rimane stazionaria, bensì dal fatto che dopo l’ultima eruzione il Vesuvio sta continuando a raffreddarsi e compattarsi generando, di conseguenza, piccole scosse.

“Gli ultimi eventi sismici del Vesuvio hanno avuto bassa intensità. Si tratta di una sismicità a bassa energia nell’area craterica dovuta a questo fenomeno gravitativo di contrazione del cratere. Piccole fratture che non vengono dal profondo e non c’è neanche una traccia di magma che degassa, visto che le piccole fumarole che ci sono non danno alcuna composizione anomala ora – ha sottolineato la dottoressa Bianco, ex direttrice dell’Osservatorio vesuviano di Napoli, oggi alla guida del Dipartimento vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.


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