Dopo esser stato condannato ad un anno e tre mesi per abuso d’ufficio, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, rilascia un’intervista a L’Espresso, in cui riversa tutta la sua rabbia in merito alla vicenda che potrebbe costargli la carica di primo cittadino.
Promettendo di rendere pubblici alcuni verbali in cui ha denunciato, all’autorità giudiziaria, il coinvolgimento di alte cariche nella sua fine politica, attacca anche il Presidente della Repubblica: “Napolitano è stato protagonista di ingiustizie profonde nei miei confronti“.
Numerosi politici si sono espressi sulla questione, attaccando De Magistris che a queste dichiarazioni ha risposto: “Solidarietà dal mondo politico tranne rare occasioni non ce n’è stata. Sono intervenuti tutti in modo approssimativo e superficiale. Bassolino è un politico che ci ha lasciati pieni di spazzatura, senza un turista e con un milione e mezzo di debiti; se c’è una persona che politicamente è finita, questa si chiama Antonio Bassolino“.
In merito alla sua lotta contro i poteri massonici e ad un’eventuale loro ritorsione, dichiara invece: “I poteri massonici si sono già vendicati. Ci sono intercettazioni telefoniche di Chiaravalloti che dicono: ‘Lo costringeremo per tutta la vita a difendersi’. Io ho toccato fili ad altissima tensione. Non sono frasi fatte o generiche, ci sono verbali che io ho rilasciato all’autorità giudiziaria, alcuni sono pubblici, sono stati resi noti, altri no; il mio impegno nelle prossime ore è di svelarli tutti. Io credo di aver messo le mani in qualcosa di molto grande, non solo, molto più grande di me. Non mi sono reso conto di quanto fossero grandi e di come molte delle persone implicate siano ancora oggi in posizioni apicali nelle istituzioni della Repubblica Italiana“.
Parlando del suo futuro, in previsione della sua sospensione dalla carica di primo cittadino di Napoli, ribadisce che non si dimetterà (come ha già fatto in precedenza): “Attualmente non ho lavoro, se vengo sospeso sarò un disoccupato, sarò uno che si inventerà di come vivere. […] Ma io non mi dimetto. E la sospensione mi porterà a fare il sindaco di strada che è anche molto affascinante. Farò il sindaco in mezzo alla gente, metterò aiuole, riempirò buche“.
Promette, infine, che fino al 2016, anno di conclusione del suo mandato, sarà una cosa sola con la sua città e che servirà i napoletani fino alla fine.
Premettendo che fare il sindaco di una città come Napoli è cosa tutt’altro che semplice, un plauso va ad un uomo che non ha avuto timore nel fare i nomi dei cosiddetti “Intoccabili” pur di non tradire la sua morale.
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