Viva i Piotr Zielinski, abbasso i Gabri Veiga. Il calcio ritrovi speranza al Sud

Zielinski saluta Napoli, i tifosi ed i suoi compagni con una lettera commovente


La verità è che il calcio sta diventando una barzelletta che non fa neanche ridere. E non perché Gabri Veiga non sia poi arrivato ad indossare la maglia del Calcio Napoli, ma perché ha scelto di seguire solo ed esclusivamente il vil danaro arabo, accantonando già tutta l’ambizione che un ragazzo della sua età dovrebbe avere. Intendiamoci, non stiamo parlando di gente comune. Inutile fare il classico parallelismo con le vite di persone ‘normali’, con uno stipendio ed una prospettiva economica votati esclusivamente al sostentamento. Qui si parla di giovani, giovanissimi calciatori già milionari, ed in particolare di uno dei talenti più cristallini del futbol europeo destinato certamente a guadagnare cifre importanti da qui a quindici anni. La domanda “Perché tu che avresti fatto al posto suo?” non regge, e l’indignazione che tanti addetti ai lavori stanno manifestando la dice lunga.

Viva i Piotr Zielinski e abbasso i Gabri Veiga

Certo, i 12 milioni dell’Al Ahli non sono i 2 della Società Sportiva Calcio Napoli, questo è chiaro, però a soli 21 anni, ventuno, con una carriera di successi e trofei davanti tutta da prendere a morsi, scegliere già di seguire quella strada lì, lascia davvero perplessi. A cosa stiamo assistendo? Dove sta andando a finire il nostro amato calcio? Rafa Benitez, allenatore del Celta Vigo, in conferenza stampa ha detto cose molto importanti: “Sono molto sorpreso che un club con i conti in ordine, con un’economia sana che ha richiesto tempo e sforzi, non riesca a crescere mentre club che non fanno le cose in modo giusto ne beneficiano“. Tradotto, siamo sprofondati in un territorio molto pericoloso, dove le società che fanno le cose nel modo giusto sono destinate a non vincere mai e a non potersi mai permettere un sogno, un calciatore che infiammi l’alma della piazza.

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Il calciomercato non diverte più, non stimola più la fantasia dei tifosi. È diventato un giochino in mano ad annoiati sceicchi, che si stanno divertendo a minare le certezze delle società europee, convinti di poter creare appeal ad un campionato che, diciamocela tutta, appeal non avrà mai e poi mai. Perché manca la storicità, mancano le competizioni adeguate, ma soprattutto mancano i tifosi. Quelli che alimentano il desiderio, quelli che rendono magico lo sport più seguito al mondo.

E allora viva i Piotr Zielinski ed abbasso i Gabri Veiga, viva i calciatori che apprezzano le grandi fortune che già hanno e che non piombano nell’avidità che rende solì. Viva quelli che sognano ancora di vincere un giorno lo scudetto con una squadra del Sud, per scrivere il proprio nome in eterno nelle pietre della nostra città. Viva Diego, ora e sempre.


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