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Le batterie delle nostre auto elettriche sono davvero sostenibili?

L’elettrico è la scelta che le case automobilistiche hanno fatto verso la neutralità climatica. La corsa alla sostenibilità e la ricerca di una tecnologia che potesse rimpiazzare le tradizionali auto a combustione interna ha comportato un punto di svolta nella produzione dei veicoli. Tuttavia, anche queste tecnologie non sono esenti da problemi dal punto di vista ambientale. Tra le questioni più problematiche si trova la produzione e lo smaltimento delle batterie – due fattori che sono complessi sia dal punto di vista sociale e dello sfruttamento, sia dell’inquinamento e dello sfruttamento ambientale. Per sapere di più sul riciclo di batterie e altri pezzi usati, vai al sito di Ovoko.

I problemi ambientali e lo sfruttamento

Soddisfare gli Accordi di Parigi sull’obiettivo di non superare gli 1,5° entro il 2050 è molto difficile. Le aziende che investono nell’automotive hanno compreso la portata e si sono spinte verso la creazione di auto elettriche, che però hanno sempre più necessità di una catena di approvvigionamento sostenibile. Gli esperti hanno sottolineato la necessità di un cambio di passo in questa direzione, con modalità innovative per la ricarica e per lo smaltimento etico delle batterie esauste.

Rita Tedesco si occupa di transizione energetica all’interno dell’ONG ECOS (Environmental Coalition of Standards) e ci spiega: “Le batterie per le auto BEV sono una tecnologia cruciale per la rapida elettrificazione dei trasporti. Un ottimo modo per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La loro produzione genererà miliardi di euro di entrate e creerà migliaia di posti di lavoro”.

“Alcuni impatti positivi possono essere annientati da modalità di produzione attuali. Senza cambiamenti nei processi di smaltimento, le esternalità negative dal punto di vista ambientale saranno enormi. Tagliare la CO2 e creare tonnellate di rifiuti aggiuntivi sarebbe un’assurdità. Le batterie consentono una transizione verso l’energia pulita. Dobbiamo pianificare la riparazione, il riutilizzo e il riciclo fin dalla fase di progettazione”.

Le emissioni di gas serra e i rischi sociali e ambientali sono tra le principali sfide evidenziate nei confronti dei produttori di batterie. È necessaria una collaborazione tra pubblico e privato per studiare e creare catene sostenibili in tutte le fasi di vita di una batteria, dalla produzione, che è molto energivora.

Tra miniere e riciclo

Inoltre, le batterie sono costituite da minerali come litio, cobalto e nichel. Questi metalli devono essere estratti da miniere. Per farlo è necessario utilizzare molta acqua e il lavoro di estrazione è spesso legato allo sfruttamento. Infine, l’energia utilizzata per produrre le batterie rappresenta quasi la metà del loro impatto ambientale.

Il riciclo, invece, è anche molto dispendioso in termini di energia e spesso non è conveniente. Il litio è ancora economico ed è più conveniente estrarlo da zero. Per questo il riciclo non è una tecnologia molto utilizzata.

La seconda vita delle batterie

Riciclare batterie è fondamentale per ridurre l’impatto di estrazione del cobalto, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale. Inoltre, eliminare la presenza di buona parte della batterie dalle discariche è fondamentale perché sono rifiuti pericolosi e molto tossici. Tante batterie di auto oggi vengono impiegate per creare microreti volte a ottimizzare l’energia prodotta dai pannelli solari.

Tecnologie intelligenti

Oggi la possibilità di usare tecnologie intelligenti è sempre più realtà. Alcune startup hanno inventato modalità di ricarica che possono essere integrate con il fabbisogno pubblico e privato. Le auto parcheggiate possono essere ricaricate con il surplus di energia solare prodotta per un edificio, oppure scaricate se non utilizzate per offrire energia a chi ne necessita. Inoltre, possono essere rilevanti in base al cambiamento del tempo. Quando piove e non si ha intenzione di usare l’auto, questa può essere scaricata e la sua energia utilizzata per mandare avanti le economie di casa. Alcune tecnologie vedono le previsioni climatiche ed economiche a quattro giorni e scelgono le migliori decisioni per i nostri fabbisogni.

Le prestazioni delle batterie riutilizzate

Ridurre i costi energetici fino al 30% con i pannelli solari è realtà. Con le tecnologie di oggi si può fare anche di più grazie alla scoperta che le batterie possono essere riciclate e avere una seconda vita. Il loro smaltimento viene rimandato e riescono perfettamente a integrarsi nell’economia sostenibile.

Il fatto che siano progettate per condizioni impegnative spinge la durata di queste batterie oltre i dieci anni, fino ai quindici. Quando le batterie verranno connesse alla rete saranno la soluzione ideale per la sostenibilità collettiva entro il 2030.

Oggi, in Europa, però siamo indietro. Non abbiamo direttive sulle batterie dopo il 2006. E questo è rilevante perché oggi le batterie sono una delle tecnologie più rilevanti per i veicoli e per le nostre realtà sociali. In un mondo che spinge tutto sull’utilizzo e il consumo elettrico.

Recentemente, il Consiglio europeo ha adottato un approccio generale per rivedere la prossima direttiva europea sulle batterie. La volontà è quella di trasformarla in un regolamento vero e proprio. Ciò significa che entra in vigore come è, senza differenze stato per stato. In questo modo si crea un’economia circolare su tutto il processo di produzione, vita, smaltimento di questi elementi delle automobili.