Le aziende cercano mezzo milione di dipendenti a settembre: “Ma mancano i candidati”
Set 05, 2023 - Giuseppe Mennella
Mezzo milione di assunzioni previste a settembre, ma le aziende non trovano dipendenti
Boom di assunzioni a settembre secondo il report pubblicato da Unioncamere: le aziende cercano 531 mila lavoratori, ma per la metà di questi posti disponibili mancano i candidati.
Mezzo milione di assunzioni previste per settembre
Secondo il report di Unioncamere, che fotografa lo stato del mercato del lavoro in Italia, settembre è un mese d’oro per chi sta cercando lavoro: le aziende prevedono di assumere in totale, sul territorio nazionale, circa 531 mila nuovi dipendenti. La richiesta maggiore arriva dalle regioni del nord-est dell’Italia, ma anche nel sud e nelle isole le disponibilità sono tante.
La differenza tra nord e sud si concretizza però proprio nella diversa difficoltà delle aziende a trovare collaboratori: in Friuli Venezia Giulia ed in Veneto, restano vuoti il 56% dei posti di lavoro disponibili. Nelle regioni del sud questa percentuale crolla: in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia le posizioni di lavoro libere sono in media il 40%.
Perchè le aziende non trovano personale
Il motivo principale della difficoltà nella ricerca del personale è la mancanza di candidati: è questa la spiegazione che forniscono le aziende. La percentuale di posti che restano vacanti per questo motivo è quasi triplicata dal settembre scorso ad oggi (dall’12% al 31%). Lo scorso anno il motivo principale era invece, secondo lo stesso report, la scarsa preparazione degli aspiranti impiegati: un motivo che oggi tiene fuori dal mondo del lavoro “soltanto” il 12% dei soggetti.
Numeri che sembrano fare a cazzotti con la realtà quotidiana e con la percezione di un “esercito di disoccupati” che non trova lavoro, percettori di reddito di cittadinanza in protesta e problemi economici crescenti. Ma sono gli stessi numeri che, alla lente d’ingrandimento, possono dare le risposte per decifrare una realtà che è molto più complicata di come appare.
I lavoratori più formati riescono anche a dire “no”
Ad esempio, è proprio il “crollo” della percentuale di posti vuoti per scarsa preparazione a far pensare ad un crescente livello di formazione da parte della platea in cerca di lavoro: una formazione messa in atto, in parte, anche grazie ai patti per l’impiego che devono sottoscrivere coloro i quali usufruiscono di forme di sostegno al reddito come RDC, NASPI, etc.
Formazione che spinge molti a non accontentarsi più di lavori precari, a termine o inadeguati rispetto alla propria preparazione ed al proprio curriculum. Una ricerca costante di un lavoro “di qualità” che rientra appieno nel miglioramento della qualità della vita che ognuno auspica.
Ad alimentare quest’idea, sono anche gli altri numeri forniti da Unioncamere: infatti, di questo mezzo milione di posti di lavoro a disposizione per l’inizio autunno, oltre la metà è fatto da proposte di contratto a tempo determinato.
Assunzioni a settembre, i lavori più richiesti
Tra le mansioni per le quali le aziende hanno maggior difficoltà a reperire lavoratori vi sono gli operai specializzati (64,2% la quota di entrate difficili da reperire), i conduttori di impianti fissi e mobili (53,2%) e le professioni tecniche (49,5%). In particolare, le figure più difficili da trovare sono gli attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno (74,1% e un picco dell’87,7% nel Nord Ovest).
Difficili da reperire molti ruoli tecnici come quelli nella gestione dei processi produttivi di beni e servizi, i tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della salute e quelli della della distribuzione commerciale.