Nicola Finco: “I laureati del sud sono meno competenti dei nostri”
Ott 01, 2014 - Emanuela Mastrocinque
Lascia sempre un po’ di sconcerto constatare quante contraddizioni vive l’Italia. Un’Italia mai stata unita, spaccata in due e saccheggiata quando c’era da saccheggiare. Due fronti opposti che non si fanno da specchio ma che continuano a portare i segni di quello che fu un passato oramai sconosciuto ai più. Quel nord laborioso e industriale cresciuto con i soldi sottratti dalle casse del Regno di Napoli e un Sud che sembra non essersi mai veramente emancipato dalla condizione di vinto. Su queste basi poggia la storia dell’Italia e i risultati di un simile retaggio sono sotto gli occhi di tutti.
Così c’è un’Italia che si industria “per aiutare” l’esodo dei giovani laureati (forza lavoro del nostro futuro) verso Nord e un’altra Italia che non perde occasione per trasformare un’esigenza in umiliazione.
Parliamo della polemica scatenatasi proprio in questi giorni su Facebook, dove il consigliere regionale leghista del Veneto, Nicola Finco ha più volte ribadito che il lavoro va dato prima ai veneti e poi ai meridionali, laureatisi con voti più generosi a causa del cattivo funzionamento delle Università. Il commento del consigliere arriva in seguito all’idea di alcuni ragazzi napoletani che, dopo essersi laureati in scienze infermieristiche, hanno pensato bene di organizzare viaggi in pullman che aiutassero gli aspiranti lavoratori a raggiungere le sedi di concorso al Nord.
Un’idea definita da alcuni geniale, ma che a concetto a noi fa molta tristezza. L’idea di questi giovani costretti a viaggiare in lungo e in largo per l’Italia pronti a tutto pur di trovare un lavoro, non ci sembra affatto sintomo di una Napoli che si ingegna, ma bensì di una Napoli che muore, pronta a regalare la propria forza lavoro, il proprio futuro, a chi poi nemmeno l’apprezza.
Più di tremila le domande presentate per partecipare alla prova preselettiva, la cui maggioranza era formata da meridionali. Una vergogna per Finco che ha così commentato dalla sua pagina Facebook: « Queste cose, con 200.000 disoccupati veneti, non devono succedere: precedenza nei concorsi pubblici a chi risiede sul territorio! Roma ci consenta questo, come a Bolzano!»
Bisogna fermare gli emigrati, avrebbe detto qualcuno se fossimo stati negli anni ‘60. Un concetto in realtà espresso più volte e in varie forme dalla Lega che”quando però c’è da prendere voti va bene anche il Sud“. Una cosa simile l‘avevamo letta qualche mese fa a proposito degli insegnati.
A Finco però non bastava un simile commento, troppo poco razzista e intollerante, così rincara la dose: « Vorrei poi capire se i candidati meridionali, destinatari da sempre di voti di laurea più generosi dei nostri, riescono a garantire ai pazienti degli ospedali vicentini e padovani una qualità di servizio di assoluta eccellenza, frutto di anni di studio in Atenei come quelli veneti» scagliandosi poi in un secondo momento contro chi incita il fenomeno con «vere e proprie organizzazioni collaudate» un chiaro riferimento ai ragazzi di “Viaggi e Concorsi”.
Impossibile trovare le parole giuste per commentare simili assurdità, ma una cosa al leghista Nicola Finco vogliamo dirla. Caro consigliere, lei lo sa che l’Università Federico II “ è la principale istituzione accademica partenopea e una delle più importanti in Italia e nel continente; celebre per essere la più antica università fondata attraverso un provvedimento statale è, quindi, la più antica università laica e statale del mondo” (Wikipedia) ?
Ci avete tolto soldi, ricchezza e lavoro ma la cultura no, non ce la toglierete mai! Non ce ne vogliano i tre giovani che hanno dato vita a “Viaggi e Concorsi”, la nostra non vuole essere una polemica contro l’idea ma una valutazione su un contesto sociale malato oramai al collasso!