Questa mattina al Duomo di Napoli si è tenuta la tradizionale cerimonia del miracolo di San Gennaro, con il prodigio della liquefazione del sangue avvenuto alle 10:02, seguito dalla celebrazione eucaristica tenuta dall’Arcivescovo Domenico Battaglia.
I fedeli, riuniti all’interno della Cattedrale, hanno assistito all’atteso miracolo del Santo Patrono. In pochi secondi il sangue di San Gennaro si è completamente sciolto e il tradizionale sbandieramento del fazzoletto bianco, conferma dell’avvenuto miracolo, è stato accolto con l’applauso fragoroso dei fedeli.
L’Arcivescovo Battaglia ha, poi, preso la parola iniziando una predica sentita e molto attuale: “Credo che il vero miracolo si verificherà quando la giustizia lascerà la pace, la buona notizia di Gesù Cristo prosciugherà il dolore del mondo, entrerà nel cuore degli uomini e nei loro pensieri”.
“Nell’attesa di quel giorno la testimonianza di fede e amore di Gennaro è qui ad indicarci una strada possibile, la necessità urgente di fermare il sangue, di tamponare le emorragie spirituali, interiori, materiali, relazionali che attanagliano la nostra terra”.
“Oggi il martire Gennaro ci vede impegnati tutti in questo sogno. Diamo vita al miracolo di una città, lavoriamo insieme per rispondere alle emergenze sociali della nostra terra, senza dividerci in fazioni. Troppe volte, soprattutto in questi ultimi giorni, ricevo telefonate o incontro persone sull’orlo della disperazione, che fanno fatica anche a mettere un piatto a tavola, costretti ad accettare lavori non dignitosi. Famiglie che hanno perso la speranza della sopravvivenza”.
LEGGI ANCHE
A San Gregorio Armeno la prima festa di San Gennaro: tra balli, canti, sfilate e cibo
“Un lavoro dignitoso è fondamentale. Il lavoro è pane, vita, speranza ed è un diritto su cui si basa sulla nostra comunità non un privilegio che spetta solo a qualcuno. Lavoriamo insieme per i figli della nostra città, disarmiamo le loro mani, guidiamoli nei loro percorsi perché nessuno nasce criminale. Questa città ha bisogno di ripartire dal mondo dell’educazione, dalla cultura, dalla bellezza, dai luoghi in cui poter apprendere le norme e i pensieri più nobili”.
“E tu, Vescovo Gennaro, continua ad accompagnarci in questo percorso e quando la strada i sembra in salita chiedi, con la tua preghiera, al vento di soffiare più forte alle nostre spalle affinché nessuno resti indietro. E se dovesse capitarci di smarrire il sentiero sii pronto a rimettere nelle nostre mani la mappa, nelle nostre tasche la bussola, nelle nostre mani l’acqua della speranza”.
“Tu non smettere di parlarci e di dirci che il miracolo più grande non lo puoi fare solo tu, lo possiamo fare solo insieme, prendendoci per mano, disarmando i cuori prima ancora delle mani, seminando la pace e coltivando la giustizia. Martire Gennaro, amico di Napoli e di tutta la Campania, prega per noi e accompagnaci sempre”.