Le serie tv come Gomorra o Mare fuori “sono vergognose perché mitizzano la mafia”. Parola di Giuseppe Spadaro, magistrato calabrese e presidente del tribunale dei minorenni di Trento, il quale ha parlato nel corso della cerimonia per la consegna del premio Dodò Gabriele che si è tenuta a Crotone. Un premio che porta il nome di un bambino ucciso dalla mafia mentre giocava a calcetto.
Giuseppe Spadaro ha risposto alle domande dei ragazzi che gli hanno chiesto cosa pensasse delle serie tv che hanno criminali come protagonisti. Sono stati fatti esplicitamente i nomi di Gomorra e Mare fuori, i prodotti che sono sicuramente più famosi e conosciuti presso il grande pubblico: “Le serie tv che mitizzano la mafia sono vergognose– ha affermato il giudice – Mitizzano i criminali in una fase della vita di voi ragazzi che è quella adolescenziale in cui fate delle scelte. Fase in cui, lo sappiamo perché lo abbiamo fatto tutti, si è portati a trasgredire. Il problema è capire il limite della trasgressione e il messaggio pedagogico che danno quei film è devastante perché è quello che cercate voi”.
“Io mi domando perché voi siete attratti da quei modelli anziché da Rosario Livatino. È lì che lo Stato vincerà e la mafia verrà sconfitta. Quando un ragazzo sarà attratto da Libera o da quello che fanno i magistrati ci sarà la vittoria. Il coraggio è studiare ed emergere nonostante tu sia nessuno”.
Al di là dei pareri personali e delle distinzioni che devono essere fatte tra i diversi film o serie televisive, è innegabile l’influenza che possono avere sui giovani, che per la giovane età o il contesto in cui crescono possono non avere la capacità di distinguere la finzione dalla realtà, di percepire il messaggio pedagogico di quello che vedono. Ammesso che tale messaggio vi sia, poiché non è detto che tutti i lavori di finzione abbiano un reale messaggio sociale, seppure sottile o non immediatamente evidente.