Ieri sera, 5 Ottobre, è andata in onda l’attesa e discussa puntata di Report contenente il servizio sulla pizza, il quale prometteva di mettere in luce aspetti inquietanti circa la preparazione di quell’alimento. L’Italia ne esce a pezzi da Nord a Sud: pizze surgelate, farina sbagliata, olio rancido, mozzarella fatta con latte tedesco, cartoni da asporto non a norma, fumo tossico dei forni, combustibili contenenti scarafaggi e topi, lievitazione non corretta, concentrato di pomodoro cinese – tutti elementi che mettono a rischio la salute dei consumatori finali, la nostra. Nell’insieme il servizio non è tendenzioso, anzi, è una fonte di informazioni molto utili ed è una valida denuncia al circuito della pizza, però bisogna sollevare alcune obiezioni.
Prima di tutto mostra un limitato numero di pizzerie, pochi esercizi che non possono bastare a giustificare un allarmismo e l’ansia che alla fine il telespettatore/consumatore avverte. Il pericolo è quello di fare di tutta l’erba un fascio, perché se “perfino Michele” non usa l’olio extravergine di oliva ciò non vuol dire che tutti i pizzaioli che fanno parte dell’Associazione Verace Pizza Napoletana non lo usino; nella sola Campania sono infatti decine i soci dell’AVPN, come potete leggere qui, e d’altra parte non tutte le pizzerie napoletane (e del mondo) ne fanno o ne devono far parte, essendo un’associazione cui uno è libero di farne o meno parte.
Molto interessante è quello che viene detto a proposito dell’origine delle materie prime utilizzate, perché scopriamo che si usano in alcuni casi il concentrato di pomodoro cinese (poi diluito con acqua per ottenere la passata) e il latte tedesco per produrre la mozzarella, oppure mozzarella prodotta all’estero, ma in ogni caso è qualcosa di semplicemente buttato lì, in quanto non vengono fornite ulteriori informazioni quali ad esempio una stima percentuale dei pizzaioli che li adoperano, né al contrario si dice quanti pizzaioli usino farine, pomodori e mozzarelle corretti.
Insomma, il servizio di Report fa uscire praticamente a pezzi l’immagine della pizza in tutta Italia, a Napoli come a Milano, Roma e Firenze; è una denuncia giusta e forte ma insufficiente e inutilmente generatrice di paure. Ecco, infine, il link dove potete vedere il servizio completo di Bernardo Iovene per Report: LINK.