Trascrizioni nozze Gay, Napoli in prima fila ma Alfano dice no!


Curioso è l’intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto a Rtl, esordendo: “Firmerò una circolare che invierò ai prefetti per chiedere la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all’estero”. Per una democrazia come lo Stato Italiano si pensava che le iniziative promosse dalla città di Napoli in primis e a seguire Bologna ed Empoli, potessero permettere al nostro Paese di volgere un passo in avanti ed essere trascritto tra i pochi Stati che riconoscono i diritti di tutti e di ciascuno, anche e soprattutto per coloro dello stesso sesso, spesso protagonisti di numerose discriminazioni.

Curioso l’intervento del ministro a solo un giorno dalla protesta da parte delle cosiddette “sentinelle in piedi”, uno slogan, nonché un evento che ha provocato diverse divergenze: c’è chi ha definito tale associazione omofoba e sessista. La decisione del ministro, come spiega, risiede nella stessa legge, in quanto in Italia non c’è alcuna norma che disciplini tale fattispecie, pertanto le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso violano la normativa, sicchè il prima possibile – in un tempo lampo – ordinerà ai corrispettivi prefetti l’annullamento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso dai registri comunali.

In merito alla questione non sono mancate critiche nonché pareri contrari a quanto espresso dal ministro, vedasi il tweet del presidente del Partito democratico Matteo Orfini, il quale scrive: “Invece di annullare le trascrizioni dei matrimoni gay preoccupiamoci di renderli possibili anche in Italia”. Nonostante la normativa italiana non preveda ufficialmente il riconoscimento dei matrimoni contratti tra persone omosessuali c’è chi, come il sindaco  di Empoli, Brenda Barnini, nonostante rappresenti un ruolo istituzionale, ha deciso, se così si può dire, di disobbedire, affermando: “Non voglio andare contro l’ordinamento italiano bensì voglio essere un sindaco che si fa guidare dall’amore verso la propria comunità, un amore rivolto a tutti, senza differenze né discriminazioni“, continuando: “Di fronte a un diritto civile non abbiamo paura. Quando si tratta di diritti civili non arretriamo di un passo”.

Tra il pubblico cittadino molte sono state le reazioni, in particolare a Napoli, dove i cittadini napoletani imperterriti hanno difeso sui diversi social network il lavoro mostrato dall’amministrazione De Magistris nel riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, la stessa città che nel 2014 ha ospitato diverse manifestazioni in favore di quest’ultimi. A riguardo si è espresso anche il Sindaco “sospeso” Luigi de Magistris, autore insieme alla propria amministrazione della trascrizione dei matrimoni tra omosessuali nel registro del proprio Comune; il primo cittadino ha esordito: “Credo che sia un fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e le liberta’ civili in essa sancite’‘.


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