Si è tenuta quest’oggi nella sala stampa del centro sportivo di Castel Volturno SSC Konami Training Center, la prima conferenza ufficiale di Walter Mazzarri da nuovo allenatore della Società Sportiva Calcio Napoli.
Il tecnico di San Vincenzo, visibilmente emozionato come da lui stesso dichiarato, è sembrato genuino e non banale, nonostante non si sia particolarmente sbottonato come lecito dopo un subentro in corso d’opera senza aver ancora disputato alcun incontro.
“Ho fatto una corsa per venire qui da voi. Devo dire che mi avete fatto emozionare”. È iniziata così la cordiale conversazione con i cronisti in sala, intervallata da numerose risate degli astanti, che erano mancate nei colloqui tutt’altro che informali tenuti con l’ex tecnico Rudi Garcia. Un tuffo nel passato che dalle prime impressioni sembra aver giovato all’ambiente tutto, e non solo alla squadra.
Mazzarri ha fatto capire a chiare lettere di voler entrare subito nel concreto, creando un’empatia con i calciatori funzionale di rimando al loro rendimento sul campo. “È la squadra più forte che abbia mai allenato”, ha dichiarato. Il mister ha ricordato di quanto sia stato indescrivibile rientrare da Roma con la Coppa Italia quella leggendaria notte del 20 maggio 2012, senza però fare proclami sull’immediato futuro: “Scudetto? Iniziamo a vincere una partita e a non perdere allo stadio Maradona“.
Siparietto esilarante quando gli è stato chiesto se si sentisse ‘bollito’, come ingiuriato da qualcuno: “Io bollito? Se è buono lo mangio anche io, il bollito. E visto che lo sono, a Coverciano mi chiamano ancora per insegnare la mia duttilità tattica, a proposito del 3-5-2 che io non sarei in grado di cambiare. Se vi ricordate bene, molto spesso anche qui a Napoli giocavo con il 4-3-3. Ai ragazzi dirò di fare quello che sanno, rispettando il lavoro di Luciano Spalletti“.
Poi un passaggio sul suo rapporto con De Laurentiis: “Dopo aver chiarito quei pochi dissapori di tanti anni fa, il nostro rapporto è cresciuto a tal punto che gli do del ‘tu'”. E su Osimhen: “Ci ho parlato due minuti, mi ricorda Edinson Cavani per il suo spirito di sacrificio. È un campione”.