A Napoli c’è l’Albero della Pace con i colori dell’arcobaleno: è il più alto della città
Dic 15, 2023 - Veronica Ronza
Al Vomero la magia del Natale prende il sopravvento, connotandosi di significati importanti: in piazza degli Artisti è stato installato l’Albero della Pace, l’abete di luci più alto di Napoli che riprende i colori dell’arcobaleno per trasmettere un messaggio di amore e fratellanza.
L’Albero della Pace al Vomero: l’abete di Natale più alto di Napoli
Si tratta di un’idea resa possibile grazie all’imprenditore Salvio Bruognolo che ha voluto finanziare il progetto per diffondere, con un addobbo scenografico, un messaggio oggi importante più che mai. Si tratta di un albero alto circa una ventina di metri, interamente ricoperto di luci e soprattutto di un fascio illuminato con i colori dell’arcobaleno.
“Abbiamo voluto lanciare un messaggio di pace importante, donando alla nostra città questo albero. Lo abbiamo chiamato l’Albero della Pace in quanto l’addobbo che lo avvolge riprende i colori dell’arcobaleno, il simbolo della serenità” – ha detto Bruognolo rivolgendosi a Il Mattino.
Prosegue, intanto, nei quartieri collinari partenopei, la rassegna di eventi natalizi lanciata per il secondo anno consecutivo da Confcommercio Campania e Confcommercio Vomero – Arenella, tra spettacoli di illusionismo, giocoleria e acrobazie, estrazione di premi e distribuzioni di buoni sconto. Gli ultimi due appuntamenti si terranno sabato 16 e domenica 17 dicembre dalle 10:30 alle 12:30: il primo in piazza Immacolata e il secondo in via Luca Giordano.
Non solo nel Napoletano, anche in un’altra località campana è stato allestito un grande albero simbolo di solidarietà, speranza e coraggio: si tratta dell’abete ultracentenario di Caposele, in provincia di Avellino, conosciuto anche come il più grande d’Europa.
L’iniziativa nasce nel 2012 dal desiderio di una giovane donna, affetta da tumore al seno, di poter vedere il grande albero illuminato. All’epoca non furono sufficienti tempo e risorse, ma una raccolta fondi spontanea rese possibile il tutto l’anno successivo. Da quel momento in poi la cittadina irpina si mette a disposizione della ricerca mostrando le sue bellezze e il suo abete greco.