Un maestro di una scuola elementare è risultato positivo al vaiolo delle scimmie, venendo dunque messo in isolamento soprattutto dai suoi bambini, considerati comunque contatti a basso rischio.
L’uomo positivo al vaiolo delle scimmie è un insegnante di una scuola elementare di Capriolo, in provincia di Brescia. Una malattia emersa in un periodo particolare, quello prossimo alle festività di Natale, caratterizzato da grandi movimenti e spostamenti di persone all’interno e tra le diverse regioni d’Italia. L’Agenzia di Tutela della salute di Brescia ha inviato una comunicazione ai genitori degli alunni – dei quali nessuno è risultato positivo – informandoli dell’accaduto ed invitando alla precauzione, nonostante siano contatti a basso rischio.
Sul portale dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) si trovano le informazioni riguardanti il vaiolo delle scimmie. L’Mpox è solitamente una malattia autolimitante e in genere dura da 2 a 4 settimane. Alcune persone possono sviluppare una malattia più grave e necessitare di ricovero ospedaliero. Le persone a più alto rischio includono i bambini, le donne in gravidanza e le persone con compromissione del sistema immunitario inclusa l’infezione da HIV.
La prognosi della malattia dipende da molteplici fattori inclusi lo stato di pregressa vaccinazione, lo stato di salute iniziale della persona, malattie concomitanti e comorbidità.Dopo un periodo di incubazione che può variare da 5 a 21 giorni (in genere da 6 a 13 giorni), la malattia è generalmente caratterizzata da:
– una fase prodromica, che dura tra 0 e 5 giorni, con febbre, intensa cefalea (generalizzata o frontale), linfoadenopatia (linfonodi ingrossati), mal di schiena, mialgia e intensa astenia (debolezza). La linfoadenopatia è una caratteristica distintiva del vaiolo delle scimmie rispetto ad altre malattie che inizialmente possono apparire simili (per esempio la varicella)
– un’eruzione cutanea che di solito si presenta entro 1-3 giorni dalla comparsa della febbre, tipicamente iniziando sul viso (coinvolto nel 95% dei casi) e poi diffondendosi ad altre parti del corpo, soprattutto alle estremità (inclusi i palmi delle mani e la pianta dei piedi nel 75% dei casi). Possono essere coinvolte anche le mucose orali (nel 70% dei casi), i genitali (30% dei casi) le congiuntive (20%). Il coinvolgimento oculare può portare a ulcere corneali e cecità. L’eruzione cutanea generalmente evolve in sequenza da macule (lesioni con una base piatta) a papule (lesioni solide leggermente rialzate), vescicole (lesioni piene di liquido trasparente), pustole (lesioni piene di liquido giallastro) e croste che si seccano e cadono. Il numero di lesioni varia da poche a diverse migliaia. A differenza della varicella, le lesioni sono generalmente delle stesse dimensioni e nello stesso stadio maturativo per sito anatomico.
Nell’epidemia mondiale del 2022, sono state riscontrate alcune differenze nel periodo di incubazione che può variare da 7 a 8 giorni con periodi anche più brevi da 2 a 4 giorni. Inoltre, sono stati descritti quadri clinici atipici che differiscono per alcuni aspetti da quanto generalmente descritto nei passati focolai di Mpox nei Paesi endemici. I sintomi prodromici che precedono l’eruzione cutanea non sempre si manifestano, e sono assenti in quasi il 50% dei casi. Le manifestazioni atipiche hanno incluso la comparsa di lesioni genitali come primo sintomo, senza una fase prodromica, e lesioni prevalentemente anogenitali o orofaringee con o senza febbre o sintomi sistemici.
In alcuni casi le manifestazioni cliniche si sono limitate alla comparsa di una singola lesione (cutanea, anogenitale o orofaringea). Sono stati inoltre descritti casi subclinici/asintomatici. Le complicanze tipiche del vaiolo delle scimmie possono includere infezioni batteriche secondarie, broncopolmonite, sepsi, encefalite e infezione della cornea con conseguente perdita della vista. Sono state inoltre descritte complicanze genitali, perianali e orali, tra cui proctite e tonsillite. Non sono state riscontrate differenze nei sintomi di presentazione della malattia tra casi HIV positivi e HIV negativi.
Il vaiolo delle scimmie non si trasmette facilmente da persona a persona. Tra gli esseri umani avviene infatti prevalentemente tramite il contatto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee o con oggetti contaminati (vestiti, lenzuola) oppure con il contatto prolungato faccia a faccia.
Il tasso di letalità dell’Mpox (vaiolo delle scimmie) variava storicamente dallo 0% all’11% nella popolazione generale delle aree endemiche ed è più alto tra i bambini piccoli. Il Clade I presenta un tasso di letalità in Africa di circa l’11% nelle persone non vaccinate mentre il Clade II causa una malattia meno severa con un tasso di letalità inferiore al 4%.