FOTO/ A Napoli nasce il primo Baby College tra colori, verde, sport e teatro: come sarà
Gen 18, 2024 - Veronica Ronza
A Napoli, nel quartiere Vomero, nasce il primo Baby College, un polo educativo per l’infanzia, nuova sede della Scuola Scarlatti, che accoglierà i bambini dai 2 anni e mezzo ai 5 in uno spazio del tutto innovativo, di oltre 700 mq, dotato di coloratissime aule, attrezzature all’avanguardia, mensa, palestra e laboratori.
A Napoli il primo Baby College: come sarà la nuova scuola
Frutto dell’esperienza ultratrentennale della Scarlatti e della pedagogista Mariangela Marseglia, il nuovo luogo di formazione per i più piccoli seguirà il metodo didattico alla base del successo della scuola: il “metodo Marseglia” che prende il nome dalla stessa direttrice che lo ideò circa 25 anni fa accogliendo il principio della pedagogia della specificità e del rapporto tra pedagogia e biologia.
Il progetto, dunque, si basa su una serie di elementi fondamentali quali: genetica, ambiente, competenze, linguaggio, problem solving e relazioni. Tra i capisaldi dell’insegnamento ci sono la outdoor education e la pedagogia del territorio, ossia vivere anche attraverso le agenzie del territorio ed il più possibile a contatto con la natura.
Il Baby College si compone, così, di aule arredate con colori accesi, ambienti arricchiti da scene di cartoni e fiabe, servizi moderni e ampi spazi esterni. Numerose aree, poi, sono dedicate alle attività collaterali ed integrative a quelle scolastiche. La scuola presta enorme attenzione all’animazione come dispositivo pedagogico, ritenuto importantissimo nel percorso di crescita dei bambini, alla rilevanza delle emozioni nel processo di apprendimento, ai giochi di autonomia, al pregrafismo e precalcolo.
Il tessuto di interazioni passerà anche attraverso l’esterno grazie ad esperienze extra-didattiche e laboratori tra teatro, canto, musica e cinema. Fondamentale, inoltre, il diritto allo sport che verrà assicurato attraverso numerose attività, dal baby karate al gioco-sport e gioco-danza. Saranno approfondite anche le lingue straniere, l’inglese in particolare.
“La scuola non deve restare chiusa in sé stessa ma deve aprirsi al proprio territorio tenendo conto delle istanze espresse da esso e delle molteplici influenze che lo modificano o lo condizionano, in un’ottica sistemica in cui si intrecciano ed interagiscono competenze e professionalità diverse” – ha dichiarato la direttrice Mariangela Marseglia.