La paura del dentista, nei bambini ma anche negli adulti, può diventare un vero ostacolo psicologico nella cura della propria bocca: ma a Torre del Greco, presso Villa Carolina, la dottoressa Roberta Ramondo si è specializzata nella gestione di questi casi e dei soggetti che, anche a causa di patologie, vengono definiti “non collaboranti”.
Un’empatia che nasce fin dalla giovane età, che fa parte del carattere ma che è maturata con l’esperienza prima di madre e poi di odontoiatra pediatrico: è certamente questo che caratterizza la dott.ssa Roberta Ramondo, che accoglie i propri pazienti grandi e piccoli a Villa Carolina, in via Cesare Battisti a Torre del Greco.
Ma la predisposizione personale è stato solo il primo passo di un percorso fatto di studi approfonditi sulla materia, che oggi – e da anni – consentono alla dott.ssa Ramondo di affrontare casi clinici molto particolari: dai bambini con la classica “fobia” del trapano a quelli con veri e propri disturbi dello spettro autistico, fino a chi bambino non lo è più ma è cresciuto portandosi dentro una delle “paure” più diffuse nella popolazione.
“In generale cerco di stabilire un rapporto con i bambini – spiega la dott.ssa Ramondo – per capire da dove nasce la paura e sconfiggerla definitivamente“. E dalle sue parole traspare il concetto che i bambini il più delle volte hanno paura di ciò che non conoscono: l’esperienza dal dentista viene spesso trasmessa, da parte di amichetti, ma anche da adulti e talvolta attraverso i mezzi di comunicazione, come qualcosa di “doloroso” a prescindere. Così, nella mente dei più piccoli, che sono “tabula rasa” si crea un pregiudizio che, se non affrontato professionalmente, può essere custodito fino all’età adulta.
Ramondo spiega che “Con ogni bambino c’è un approccio diverso: talvolta occorrono diverse sedute nelle quali, a livello odontoiatrico, non facciamo assolutamente nulla. Per alcuni genitori può addirittura sembrare una perdita di tempo, ma in quei momenti io acquisisco le informazioni necessarie per elaborare l’atteggiamento nei confronti del piccolo paziente. In questo, chiedo sempre ai genitori la massima collaborazione e pazienza, e mi avvalgo di altri professionisti (psicologi infantili, logopedisti, esperti di comportamento, terapisti della neuropsicomotricità) che mi aiutano ad elaborare la giusta strategia di approccio“.
Un vero e proprio team di professionisti, quindi, dietro l’eccellenza di Villa Carolina. “Talvolta i primi incontri non avvengo nemmeno nello studio: cerchiamo di far sentire il bambino a proprio agio, anche studiando le sue passioni e predisponendo ambienti che lo facciano sentire al sicuro – spiega Ramondo – perché l’intervento odontoiatrico è visto psicologicamente come un’invasione del proprio spazio intimo“.
E prosegue: “Abbiamo studiato e capito che anche la folla in sala d’attesa può essere elemento di disturbo per un bambino: quindi concordiamo con i genitori delle visite dedicate di mattina, chiudendo, se necessario, lo studio al pubblico e dedicando al bambino tutto il tempo necessario. In pratica, le attività si fermano per mettere il bambino-paziente al centro di tutto: anche se questo richiede il sacrificio di giorni di scuola e di lavoro per le mamme o i papà, superare questa paura è essenziale“.
Non è soltanto la paura del dentista a fare da ostacolo alla cura dei più piccoli: sempre più spesso, come ci racconta la dott.ssa Ramondo, si ha a che fare con bambini già in cura per altre problematiche. Sempre più frequenti, infatti, i casi di bambini che seguono psicoterapia, logopedia, terapie comportamentali o di psicomotricità, soggetti con disturbo dello spettro autistico: “Scontrandomi sempre più spesso con realtà familiari complesse, ho sentito il dovere da madre e da professionista di approfondire le modalità di approccio ideali con questi bambini“.
E non riesce a nascondere l’emozione: “È difficile parlarne, mi compenetro quotidianamente. A volte, dopo i primi incontri io stessa scoppio a piangere perché assorbo emotivamente il peso che portano queste famiglie, che non sono per nulla supportate: il più delle volte, quei bambini hanno l’età dei miei figli. E questo mi ha spinto ad approfondire ancora di più gli studi”.
Piccoli pazienti che, quasi sempre a causa delle loro problematiche comportamentali, vengono definiti “non collaboranti” e rimandati a strutture ospedaliere per la cura di denti da latte: ma la soluzione, spesso, è l’anestesia del piccolo con l’intervento in sala operatoria. Su questo la dott.ssa Ramondo è categorica: “Da madre, non metterei mio figlio con un tubo in gola per curare denti da latte, perché esistono altre strade e noi le percorriamo tutte”. Anche perché la terapia finisce quasi sempre con l’asportazione del dentino, anche quando si potrebbe semplicemente curare. “Ma Dio – o Madre Natura, per chi non ci crede – non ha lasciato nulla al caso. I denti da latte sono importantissimi, rappresentano la via giusta da percorrere per i denti definitivi e bisogna evitare in tutti i modi di rimuoverli precocemente”.
Una fobia, quella della poltrona del dentista, che attanaglia anche parecchi adulti. Ma dall’esperienza di Villa Carolina è emersa una nuova possibilità terapeutica: “Ci sono molti pazienti che chiedono di affrontare tutta la terapia nel minor tempo possibile, per non subire lo stress di tornare più volte: per loro effettuiamo delle sedute “one shot”, in modo da realizzare tutti gli interventi in un’unica volta, nei limiti del possibile, o comunque nel minor numero di sedute” spiega la dottoressa.
In questo caso, in particolare per gli adulti, dopo gli esami di routine viene effettuata una sedazione cosciente affinché il paziente non senta dolore ma resti comunque collaborativo (per aprire e chiudere la bocca, deglutire, etc) e possa affrontare un intervento che dura più del consueto.
Ma, in entrambi i casi, l’approccio non va a pesare sulle tasche delle famiglie: “Stabiliamo il costo dell’intervento indipendentemente dal numero di incontri necessari” sottolinea Ramondo. Anche se effettuare più sedute potrebbe agevolare il pagamento, frazionandolo in più rate, Villa Carolina garantisce gli strumenti adeguati per favorire chi desidera una terapia one-shot: “Abbiamo servizi di microfinanziamento ed in ogni caso veniamo incontro alle esigenze di chi si affida a noi per curarsi: non esiste che qualcuno venga qui e se ne vada senza curarsi soltanto per ragioni economiche“.
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