Si è tenuto ieri 29 gennaio un incontro tra il sindaco di Torre del Greco Luigi Mennella ed una delegazione di marittimi, categoria in stato di agitazione dopo il taglio dell’indennità di cassa marittima che, con la nuova legge di bilancio, passano dal 75 al 60%.
L’appuntamento era stato dato durante la manifestazione del 26 gennaio promossa dal sindacato ORSA e da un gruppo di marittimi indipendenti: l’intenzione, quella di sedersi attorno ad un tavolo per esporre tutte le problematiche del settore, partendo dall’ultima mannaia in legge di bilancio che decurta l’indennità di cassa marittima dal 75% al 60% e ne modifica anche la base di calcolo, sottraendo ancora più soldi dalle tasche dei lavoratori del mare che hanno bisogno di cure.
Ma il taglio sembra essere solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i marittimi lamentano una condizione di continuo precariato ed una serie di politiche che negli anni avrebbero sminuito economicamente e socialmente la categoria. I marittimi lamentano inoltre una ormai chiara sfiducia nei confronti del mondo sindacale, colpevole a loro avviso di non averne tutelati gli interessi nelle sedi opportune: per questo, l'”ultima spiaggia” di rivolgersi all’istituzione comunale di una città che rappresenta il secondo compartimento marittimo nazionale.
Unico rappresentante sindacale al tavolo di Palazzo Baronale è Gennaro Bottiglieri, segretario ORSA Marittimi, che ha esposto la problematica. Al centro del dibattito, oltre al taglio della cassa marittima, anche la stabilizzazione del personale che offrirebbe maggior potere contrattuale ai lavoratori. “L’idea del governo era quella di equiparare i lavoratori marittimi con quelli di terra, invece sono stati fatti due pesi e due misure”.
Bottiglieri lancia poi un messaggio al governo: “Basta deroghe, al sud c’è bisogno di lavoro”. Le attività legate al mare attirano ancora oggi molti giovani: “La formazione è fornita quasi gratuitamente dallo Stato, attraverso gli armatori”.
Gennaro Serpe da oltre 30 anni lavora sul mare: fa parte della delegazione che ha incontrato Mennella ed ha spiegato ai nostri microfoni le difficoltà della vita di mare. “Da 15o il marittimo non è stabile: siamo precari a vita. Anche fare un finanziamento o comprare casa è difficile: nessuno ci riconosce come lavoratori“. Ed è particolarmente triste mentre dice: “Oggi è vietato anche ammalarsi”.
In realtà, spiega Serpe, è proprio la vita di bordo a favorire acciacchi e malattie: “Noi siamo 24 ore al giorno reperibili. Dormiamo con un occhio sempre aperto, dobbiamo essere attenti. Poi le continue vibrazioni, gli sbalzi di temperatura. Nel nostro lavoro non si stacca mai. Con tutto il rispetto dei lavoratori di terra, non siamo equiparabili”.
Un incontro fruttuoso, quello con il sindaco Mennella, che nei primi anni ’90 fu primo assessore alle problematiche del mare a Torre del Greco. Al tavolo erano presenti anche l’assessore Salvatore Piro ed il consigliere comunale Mario Borriello. Il primo cittadino si è fatto carico di promuovere per lunedì 5 febbraio un incontro con i rappresentanti sindacali del territorio, le associazioni dei marittimi e tutte le parti politiche, compresi i parlamentari di riferimento torresi.
“Importante che partecipino anche le opposizioni in consiglio comunale: i loro rappresentanti sono oggi in maggioranza di governo nazionale, e possono riportare le problematiche causate ai lavoratori del mare dalle loro politiche”, ha spiegato il sindaco.
Il passo successivo sarà quello di aprire un canale di comunicazione con gli altri compartimenti marittimi d’Italia, contattando i sindaci anche di altre regioni. L’obiettivo è sensibilizzare i primi cittadini alle ricadute economiche negative che in alcune città il depauperamento del settore marittimo può causare, facendo fronte comune contro la scelta del governo centrale sfociata nei tagli in legge di bilancio.