Dopo Sanremo razzismo anche a San Siro: dalla Curva Sud striscioni e il coro “Napoli colera”
Feb 12, 2024 - Francesco Pipitone
Striscione razzista in Milan-Napoli
Con il Festival di Sanremo e la bufera intorno alla partecipazione di Geolier, preso di mira fin da quando si è saputo che avrebbe cantato in Napoletano, si è finalmente aperto un dibattito sul sentimento razzista nei confronti dei partenopei. Gli episodi più gravi riguardanti il rapper di Secondigliano sono stati certamente quelli che lo hanno accusato di avere rubato la vittoria nella serata cover, i fischi per i voti che secondo alcuni sarebbero stati comprati grazie alla camorra, l’accostamento stesso alla malavita organizzata per il modo di vestire all’esordio sul palco dell’Ariston (in realtà Emanuele aveva sfoggiato un abito total black senza alcun eccesso). A rispondere a chi nega un diffuso sentimento anti-napoletano in Italia ci ha pensato lo stadio di San Siro che ieri sera, durante Milan-Napoli, ha mostrato striscioni di chiara matrice discriminatoria oltre ad avere intonato i soliti cori.
Dopo Sanremo, razzismo anche a San Siro durante Milan-Napoli
La curva Sud ha intonato dei cori razzisti (su tutti quello “Napoli colera”) oltre ad avere esposto degli striscioni alludendo all’estraneità di Napoli rispetto all’Italia. “Milan-Napoli: no alla tessera, sì al passaporto”; e poi “Com’è andato il viaggio stasera? Coda in frontiera?”, con un chiaro intento denigratorio visto che nella dialettica milanese e settentrionale la città di Napoli, come il Mezzogiorno tutto, sono accostati all’Africa in un delirio doppiamente razzista che prende di mira anche gli abitanti del continente.
Chissà cosa ne pensa di tutto ciò Maignan, il portiere rossonero che a Udine è stato preso di mira da cori razzisti a causa del colore della sua pelle, decidendo di rientrare negli spogliatoi dove lo hanno seguito anche i suoi compagni. Chissà cosa ne pensano i vertici del calcio italiano, indignati – giustamente – per lo spregevole episodio dello stadio Friuli ma assolutamente indifferenti a ciò che accade ogni giornata di campionato nei confronti dei napoletani e dei meridionali. Come nel calcio, esiste un razzismo di serie A e uno di serie B.